Ancora una volta, Liana Barbati, una superstite dell’armata Brancaleone dell’Idv, parla a sproposito di cannabis e dimostra di non comprendere appieno la sostanza del problema. La questione non è l’uso terapeutico della cannabis, la cui efficacia scientifica è peraltro da dimostrare, come sostiene Barbati, ma la necessità di condurre, senza incertezze e ambiguità, una grande battaglia contro il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti, compresa la cannabis.
La Barbati mi risulta sia favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, non rendendosi conto del danno per l’intera collettività.
Con la droga non si crea lavoro, al contrario lo si prede e la società di disgrega.
La cronaca dei quotidiani riporta ogni giorno episodi gravissimi legati al consumo ed allo spaccio di droghe: giovani che si riducono a prostituirsi, a rubare per comprarsi la dose giornaliera, mentre i cosiddetti “cavalli” e la criminalità organizzata, si arricchiscono alle loro spalle con lo spaccio.
La mia critica alla festa della canapa svoltasi a Felina ha l’obiettivo di impedire eventi pubblici durante i quali si fa largo uso, in particolare fra i giovanissimi, di sostanze stupefacenti, come numerose testimonianze hanno confermato.
Qualcuno spacciando l’uso terapeutico vuol far passare il messaggio subliminale che le canne fanno bene, al contrario fanno malissimo, quindi attenzione anche all’uso del linguaggio.
Lo spartiacque fra chi si batte contro la diffusione delle sostanze stupefacenti, fenomeno presente anche davanti alle scuole, e chi ha un atteggiamento ambiguo, distinguendo fra droghe pesanti e leggere, deve essere netto. C’é chi chiede, come il sottoscritto, pene severe contro i mercanti di droga e chi al contrario propone la depenalizzazione per i piccoli spacciatori che nella realtà sono i maggior divulgatori dell’uso e della diffusione della droga, proprio attraverso messaggi subliminali del tipo la droga non fa niente o addirittura è terapeutica come sostiene la stessa Consigliera Barbati e quindi da consigliare.
Per questa ragione vorrei anticipare alla Barbati che al momento della discussione in aula voterò in modo deciso contro al suo progetto di legge regionale, presentato insieme a Franco Grillini, ex presidente di Arcigay, riguardante l’erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche. Proposta che, peraltro, arriva da chi è favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere.
Altresì ribadisco che noi moderati non accetteremo mai di votare a favore di un referendum che propone la depenalizzazione dei reati legati al consumo di droga.
Non mi soffermo invece sul tentativo strumentale, quanto penoso, di usare l’argomento referendum a scopo di polemica politica.
(Fabio FILIPPI)