Dopo le polemiche apparse sui giornali, in merito ad ipotetici scenari di riapertura della discarica di Rio Riazzone, il Sindaco di Scandiano Alessio Mammi interviene per precisare lo stato delle cose:
“Nel 2008 si è conclusa la fase del conferimento di rifiuti, ora bisogna realizzare la copertura finale dopo ave atteso in questi anni che ci fosse un assestamento definitivo dei rifiuti conferiti nel corso dei decenni. Dobbiamo coprire definitivamente i rifiuti anche perché se non lo facciamo si potrebbero arrecare danni ambientali. Questa fase verrà gestita con la massima trasparenza, sicurezza e ampio coinvolgimento ma voglio sottolineare che non siamo di fronte nulla di straordinario, stiamo semplicemente parlando della procedura che si segue in tutti i casi di chiusura di una discarica . Avrà una durata temporale assolutamente precisa e certa, le modalità operative saranno tutte condivise con i cittadini e i quantitativi di materiale necessario alla realizzazione della copertura finale sarà stabilito in modo chiaro fin dall’inizio. Quindi non siamo di fronte a scenari imprevedibili, insicuri e sconosciuti.
Mi spiace che temi così importanti e delicati diventino oggetto di speculazioni politiche che non servono a nessuno, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo attraversando. Non enfatizziamo una cosa che dobbiamo fare per legge e già prevista da tempo. Ho già convocato la Commissione ambiente del Comune e i cittadini del comitato che si era costituito per la chiusura della discarica per iniziare un percorso di confronto che possa mettere tutti nelle condizioni di conoscere come stanno le cose e avere le informazioni giuste. Su questi temi sarebbe bene non improvvisare o parlare senza avere elementi precisi.
Il territorio di Scandiano nel corso dei decenni ha già dato molto in termini ambientali per quanto riguarda la gestione provinciale dei rifiuti. Soprattutto i cittadini di San Ruffino hanno dovuto accollarsi gli oneri derivanti dal vivere vicino una impianto come Rio Riazzone. Ne i Comuni interessati, tanto meno Iren o la Provincia di Reggio Emilia hanno mai pensato di chiedere a questi cittadini un ulteriore sforzo, dobbiamo semplicemente fare insieme l’ultimo necessario tratto di strada per chiudere, stavolta davvero definitivamente, Rio Riazzone”.