Solo il silenzio e il capo chino: questo l’atteggiamento del consigliere comunale del gruppo misto Luciano D’Arcio durante la seduta consigliare di ieri sera, mentre si discuteva del suo caso.
Dopo le volgari offese – che qui per pudore e correttezza non intendiamo riportare, ma che restano nell’archivio di tanti – a un Ministro della Repubblica, al leader di un partito d’opposizione in Parlamento e alla Presidente della Camera dei Deputati, il consigliere D’Arcio ha inviato (l’abbiamo letta sugli organi di stampa) una patetica lettera di scuse ai soggetti offesi, sostenendo di aver agito con “imperdonabile leggerezza” e di non essere stato in grado di “tener conto della pesantezza” delle proprie parole.
A lui l’onere di rispondere di quanto affermato nelle sedi – anche giudiziarie – in cui sarà eventualmente chiamato a farlo.
A noi, cittadini di Casalgrande e iscritti al PD, pare sarebbe stato lecito attendersi dal signor D’Arcio un passo ulteriore, ben più dignitoso del silenzio e del suo capo chino.
Egli saprà bene infatti – in virtù della carica che ricopre – che il Consiglio Comunale rappresenta l’intera comunità di Casalgrande e che a ogni rappresentante è richiesto di farlo con la correttezza e il decoro dovuti, soprattutto per rispetto dei cittadini che a tale incarico l’hanno eletto.
Sia certo, D’Arcio, che nessuno intende strumentalizzare la vicenda “a fini politici”: la politica infatti è per noi qualcosa di ben più alto e nobile rispetto alle volgarità verso chiunque.
Gli chiediamo soltanto una riflessione in più: presenti dunque – come ha fatto con la Ministro Kyenge e con gli onorevoli Laura Boldrini e Nichi Vendola – le sue “più profonde scuse” anche ai cittadini di Casalgrande, che non meritavano certo di essere feriti in tal modo.
E ripari alle offese e alla sua “leggerezza con la “pesantezza” del gesto più appropriato: la presentazione delle proprie dimissioni.
(Il Circolo del Partito Democratico di Casalgrande – Il Segretario Alda Iori)