Il consumo di suolo e il risparmio energetico sono due argomenti potenzialmente capaci di dare una nuova prospettiva alla città, a patto di svincolarsi dalle logore e dannose logiche adottate sin ora; per questo gli attivisti del MoVimento 5 Stelle di Scandiano hanno analizzato il RUE recentemente adottato dal comune. Avvalendoci di tecnici ed esperti del settore abbiamo fatto alcune osservazioni e presentato in comune le relative proposte nel merito delle scelte fatte, evidenziando alcune incongruenze, in particolare relative al concetto di recupero e ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente (molto enfatizzato dall’Amministrazione attuale durante gli incontri pubblici e sui giornali.
Abbiamo riscontrato che il nuovo RUE anziché regolare esclusivamente le aree già costruite, prevede ampie aree agricole rese edificabili che, sommate alle disponibilità del PSC, rendono preferibile costruire nuove aree piuttosto che intervenire sull’esistente. Il consumo di suolo continua per la pacchia dei cementificatori in un periodo storico in cui si manifesta una forte inversione di tendenza rispetto all’incremento demografico di alcuni anni fa. L’invenduto assieme alla parte sfitta o vuota, le aree interne da riqualificare, i capannoni abbandonati da recuperare, rappresentano già una potenzialità più che sufficiente per i prossimi anni. Riteniamo che le nuove aree edificabili (civili e industriali) non siano una necessità della popolazione, ma di settori economici non trasparenti e spesso legati alla malavita.
La bugia del consumo zero di territorio agricolo è pura propaganda che danneggia il territorio e le future generazioni. Le ampie aree contenute all’interno del perimetro e destinate sia alla residenza che al produttivo, smentiscono questa affermazione fatta in pompa magna durante l’adozione del RUE.
L’Amministrazione Comunale ha deciso di non decidere, mantenendo tutte le aree già introdotte dal vecchio PRG, che se non sono state realizzate sinora, dimostrando che non sono una reale necessità per la comunità. Affrontare la normativa energetica per l’efficienza degli edifici di nuova costruzione avrebbe richiesto più coraggio e maggiore conoscenza della normativa, dato che dal 2015 gli edifici di nuova costruzione dovranno raggiungere un rendimento energetico pari o superiore alla Classe A, meglio evitare la nascita di edifici già vecchi.
Preoccupa un inspiegabile rischio di monopolio e allo stesso tempo di discriminazione riguardo al discorso della certificazione e del controllo energetico degli edifici che verrebbe assegnato dal RUE a un solo ente Tedesco e legato al mondo alpino e nordeuropeo, per altro decisamente carente nel regime dinamico estivo, quando in Italia già da anni si sono sviluppati protocolli di altissima eccellenza, riconosciuti a livello europeo, quali in primis l’Agenzia CasaClima di Bolzano, ente pubblico parte della Provincia di Bolzano, oppure la Fondazione Climabita, che sono altrettanto se non più qualificati quantomeno per il nostro clima mediterraneo. trascurando alcune eccellenze italiane che con il clima mediterraneo hanno certamente più affinità. Non vorremmo che questo strano slancio passionale verso il protocollo di certificazione del Passivhaus Institute e questa forte limitazione fosse dettata da interessi particolari; dato che l’obiettivo è di realizzare edifici “realmente” efficienti e non favorire un certificatore piuttosto che un altro, soprattutto nel caso di scelte volontaristiche dei cittadini virtuosi.
Il Movimento 5 Stelle pensa, con le osservazioni proposte, di avere dato il proprio contributo alla migliore definizione di un importante strumento di sviluppo della qualità della città e del territorio, nell’approfondire la sostenibilità delle scelte e la tutela della nostra terra .