“L’abbandono e la scarsa manutenzione del territorio sommati alle intense precipitazioni di fine inverno ed inizio primavera hanno provocato una serie di movimenti franosi in vaste aree dell’Appennino. E’entrato in crisi il sistema agricolo e in generale il sistema economico montano, in particolare nelle province di Reggio-Emilia, Parma e Modena. L’iniziale stima dei danni ammonta, per tutto il territorio regionale, a 116 milioni di euro e sale a oltre 140 milioni se si considerano anche i danni ai privati e alle imprese, a cui vanno sommati quelli all’agricoltura”. A dichiararlo è il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi.
Solo nella provincia di Reggio sono 447 le segnalazioni, di cui 414 relative ad eventi di dissesto: 38 strade provinciali e comunali interrotte, 49 persone evacuate, 7 fabbricati civili fortemente danneggiati e altri 99 abitazioni rimaste isolate, il crollo di un ponte e la compromissione di oltre 20 attività produttive.
“La salvaguardia del territorio, – aggiunge il Consigliere Fabio Filippi – con l’incentivazione del sistema agricolo, rappresenta il principale strumento di difesa per la stabilità idrogeologica dell’Appennino. Vogliamo che i contadini continuino a presidiare la montagna. Un concetto semplice ma evidentemente poco chiaro all’amministrazione regionale, che continua a pensare solo al mare ed alla costa. Un territorio abbandonato inevitabilmente degrada, causando danni anche a valle. I problemi di valle si risolvono a monte.
Negli ultimi anni il centrosinistra regionale ha scelto di chiudere la porta in faccia alle piccole imprese agricole.
Siamo oggi costretti a correre ai ripari, a sopperire ai danni causati dalla scarsa manutenzione del territorio. In aula, l’Assessore regionale Paola Gazzolo, ha riferito sulla situazione attuale e sugli stanziamenti regionali e statali: sono stati stimati 171 milioni di euro di danni complessivi per un totale di 1.799 segnalazioni di criticità, è stato necessario un investimento iniziale di 3,1 milioni di euro di fondi regionali per interventi di somma urgenza, il 9 maggio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato lo stanziamento di 14 milioni di euro, fondi a cui si aggiungono i 10 milioni provenienti dal Ministero dell’Ambiente e, infine, 6 milioni di euro sono stati reperiti dall’assestamento di bilancio della Regione.
In questi giorni è stata trasmessa al Dipartimento nazionale di Protezione Civile la proposta di piano di 606 interventi urgenti per un totale di 24 milioni di euro.
Grandi quantità di soldi che non risolvono il problema vero. Garantiamo maggiori incentivi alle aree montane, sviluppando una corsia preferenziale relativamente ai finanziamenti ai contadini, questo è l’unico modo per salvaguardare e presidiare il territorio del nostro Appennino”.