Il 5 gennaio 2011 – con la sottoscrizione tra l’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano, il Comune di Ligonchio, il Comune di Busana ed i Sig.ri Brandoli , Mazzacani e Ravanetti, di una convenzione finalizzata alla richiesta e rilascio, da parte della Regione Emilia Romagna, di concessioni di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico sul torrente OZOLA e sul fiume SECCHIA per la realizzazione di 6 micro centrali idroelettriche – iniziava un percorso nuovo ed inedito per il panorama istituzionale dell’Emilia Romagna che oggi, finalmente, inizia a vedere i primi risultati concreti.
Con le deliberazioni n. 570, 572, 573 del 13 maggio 2013, già pubblicate sul BURER del 05 giugno 2013, la Regione Emilia Romagna ha espresso parere favorevole al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale dando di fatto l’ultimo input al rilascio dell’autorizzazione unica ai sensi dell’art 12 del D. Lgs 387/2003 da parte della Provincia che legittimerà i proponenti privati e (per la prima volta) gli enti locali territoriali ad avviare la fase realizzativa dei progetti proposti.
Nell’autorizzazione unica confluiscono tutti i pareri già espressi e condivisi in diverse conferenze di servizi da parte di tutti gli enti territorialmente competenti, tra i quali la Soprintendenza, RER, Provincia, Comunità Montana, Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, Arpa, AUSL, Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po. Si formalizzerà quindi nei prossimi giorni il permesso alla realizzazione di micro centrali idroelettriche che utilizzano il salto idraulico creato da tre briglie esistenti sul torrente Ozola, mentre è in fase di pubblicazione sul BURER un primo progetto sul fiume Secchia e sono in fase di progettazione esecutiva gli ultimi due progetti sulle briglie del fiume Secchia.
I progetti approvati prevedono la realizzazione di tre minicentrali idroelettriche che captano l’acqua appena a monte della briglia e la rilasciano appena a valle dopo aver sfruttato il salto idraulico della briglia stessa e aver prodotto energia elettrica tramite turbine Kaplan.
Per convogliare l’energia elettrica prodotta dai tre impianti sul torrente Ozola all’elettrodotto esistente in media tensione è necessario realizzare un elettrodotto interrato che in parte sarà in alveo ed in parte seguirà il percorso di una strada comunale.
Per i tre impianti sul fiume Secchia l’elettrodotto esistente in media tensione sarà raggiunto con tre nuovi elettrodotti a basso impatto ambientale (due aerei ed uno interrato).
Per la prima volta nel panorama istituzionale e politico della provincia di Reggio Emilia e della Regione Emilia Romagna, gli enti locali territoriali non si limitano ad un ruolo di semplici spettatori sul tema dello sfruttamento a fini idroelettrici delle acque dei torrenti e dei fiumi del nostro territorio. Con la co-titolarità e l’intestazione delle concessioni di sfruttamento delle acque i Comuni e l’Unione entrano a pieno titolo come protagonisti ed attori principali nel ciclo della gestione e della produzione dell’energia.
In questo senso si aprono scenari nuovi ed inediti, infatti, una volta titolari delle concessioni gli enti locali possono, a loro discrezione:
a) gestire direttamente gli investimenti finalizzati alla produzione di energia,
b) attivare gli investimenti in collaborazione con il mondo dell’imprenditoria (preferibilmente locale) attuando percorsi di finanza di progetto,
c) Affittare le concessioni.
d) Vendere le concessioni.
I progetti autorizzati presentano indubbi vantaggi che si possono cosi sintetizzare:
– Gli interventi proposti si sviluppano su “salti” esistenti ( briglie su Secchia ed Ozola) e non incidono significativamente sui corsi d’acqua in quanto non esistono condotte forzate che prosciugano i corsi d’acqua per l’intera lunghezza delle condotte. Nei progetti proposti le captazioni avvengono sul ciglio delle briglie e l’acqua viene rilasciata pochi metri a valle dal luogo in cui è captata.
– Essendo interventi su briglie, la localizzazione degli interventi , in tutti i casi risulta già servita da una viabilità adeguata. Inoltre, essendo gli interventi localizzati su manufatti spesso in precarie condizioni di manutenzione, la realizzazione delle micro-centrali idroelettriche potrà e dovrà rappresentare l’occasione per attuare interventi di manutenzione sulle briglie stesse.
– Per quanto riguarda la fauna ittica, gli interventi proposti possono addirittura risultare migliorativi rispetto alla situazione esistente. Attualmente le briglie, con salti di 3/6 metri possono rappresentare un ostacolo insormontabile per la fauna ittica che con la realizzazione delle “scale di risalita” sarà superato.
– Le centrali proposte sono ad emissione zero di sostanze inquinanti.
E’ utile sottolineare che tutte le principali associazioni ambientaliste ( WWF, Lega Ambiente, Comitato per la Difesa dei Fiumi) le forze politiche legate all’ambientalismo ed il Parco Nazionale hanno già in appositi incontri espresso un parere favorevole al progetto proposto.
Inoltre i progetti sono stati preliminarmente condivisi con le popolazioni locali interessate.
E’ evidente, che questo approccio, rappresenta una novità assoluta nel “modus operandi” con il quale gli enti locali affrontano il tema delle energie rinnovabili.
E’ utile ricordare, ad esempio, che in assenza delle convenzioni attivate , il privato avrebbe potuto, nel pieno rispetto della legge e come del resto aveva già fatto, presentare autonomamente i progetti e le richieste di concessione, con un ruolo di sostanziale subalternità dell’ente pubblico.
Esiste una profonda e sostanziale differenza tra il ricevere modesti e spesso irrisori benefici economici dovuti ai Comuni a titolo di ristoro ambientale e l’essere protagonisti ed attori principali nei processi di produzione dell’energia. Per i Comuni, il vero valore degli impianti di produzione di energia idroelettrica non è dato dalle somme dovute a titolo di ristoro ed indennità ma dall’essere proprietari delle concessioni.
Oggi, a seguito dell’autorizzazione e del rilascio delle concessioni relative ai primi tre interventi sull’Ozola inizia un percorso nuovo. Nei prossimi 2\3 anni gli impianti saranno realizzati, conclusi e messi in esercizio, si attiveranno importanti investimenti che coinvolgeranno l’economia locale e che porteranno benefici concreti ai soggetti privati proponenti ma anche e soprattutto agli enti locali del territorio montano.
I tre impianti già autorizzati, denominati Briglia Bassa, Briglia Media e Briglia Alta, rispettivamente di potenza pari a 173kW, 278kW e 228kW, complessivamente potranno produrre circa 1.600.000 kWh pari al fabbisogno elettrico di circa 620 famiglie, concorrendo ad evitare emissioni di oltre 600 Tonnellate di CO2 ogni anno.
(Alessandro Govi, Sindaco di Busana)
REALIZZAZIONE DI MINICENTRALE IDROELETTRICA SUL TORRENTE OZOLA IN COMUNE DI LIGONCHIO (RE) LOC. CINQUECERRI DENOMINATA “BRIGLIA BASSA”
LOCALIZZAZIONE:
Loc. Cinquecerri
Dati tecnici Impianto da concessione:
– Portata massima derivata: 6,00 mc/sec
– Portata minima derivata: 1,01 mc/sec
– Salto legale: 3,69 mt
-Portata media naturale: 2.921 l/s
-Quantitativo da lasciar defluire in alveo (DMV): 500 l/s
-Portata media derivabile: 1.653 l/s
Dati ricavati – produzione massima, producibilità, redditività, tempi di rientro:
– Turbina di tipo Kaplan
Imposta la portata media derivabile come da concessione, il salto pari a 3,69 ed un rendimento ipotizzabile di 0,8 si può ottenere la potenza media oraria
Moltiplicando la potenza media oraria per le ore dell’anno, si ottiene una produzione media annua paria a 47,87 Kw *8760 ore = 419.341,2 Kwh
Considerando l’attuale tariffa incentivante base omnicomprensiva pari ad Euro 0,219 al Kwh prodotto si ottiene il totale lordo delle entrate pari a 419.341,2 Kwh * 0,219 Euro/Kwh = 91.835,72 Euro annui
A fronte di un investimento ipotizzabile di circa 650.000 Euro si ottiene un tempo di ammortamento dell’investimento di 7 anni circa.
REALIZZAZIONE DI MINICENTRALE IDROELETTRICA SUL TORRENTE OZOLA IN COMUNE DI LIGONCHIO (RE) LOC. CINQUECERRI DENOMINATA “BRIGLIA MEDIA”
LOCALIZZAZIONE:
Loc. Cinquecerri
Dati tecnici Impianto da concessione:
– Portata massima derivata: 6,00 mc/sec
– Portata minima derivata: 1,01 mc/sec
– Salto legale: 5,90 mt
-Portata media naturale: 2.775 l/s
-Quantitativo da lasciar defluire in alveo (DMV): 500 l/s
Dati ricavati – produzione massima, producibilità, redditività, tempi di rientro:
– Turbina di tipo Kaplan
Moltiplicando la potenza media oraria per le ore dell’anno, si ottiene una produzione media annua paria a 72,74 Kw *8760 ore = 637.222,79 Kwh
Considerando l’attuale tariffa incentivante base omnicomprensiva pari ad Euro 0,219 al Kwh prodotto si ottiene il totale lordo delle entrate pari a 637.222,79 Kwh * 0,219 Euro/Kwh = 139.551,79 Euro annui
A fronte di un investimento ipotizzabile di circa 750.000 Euro si ottiene un tempo di ammortamento dell’investimento di 5,5 anni circa.
REALIZZAZIONE DI MINICENTRALE IDROELETTRICA SUL TORRENTE OZOLA IN COMUNE DI LIGONCHIO (RE) LOC. CAPRILE DENOMINATA “BRIGLIA ALTA”
LOCALIZZAZIONE:
Loc. Caprile
Dati tecnici Impianto da concessione:
– Portata massima derivata: 6,00 mc/sec
– Portata minima derivata: 1,01 mc/sec
– Quota presa: 602,3 mt
– Quota restituzione: 597,4 mt
– Salto legale: 4,85 mt
-Portata media naturale: 2.698 l/s
-Quantitativo da lasciar defluire in alveo (DMV): 500 l/s
Dati ricavati – produzione massima, producibilità, redditività, tempi di rientro:
– Turbina di tipo Kaplan
Moltiplicando la potenza media oraria per le ore dell’anno, si ottiene una produzione media annua paria a 53,78 Kw *8760 ore = 471.136,77 Kwh
Considerando l’attuale tariffa incentivante base omnicomprensiva pari ad Euro 0,219 al Kwh prodotto si ottiene il totale lordo delle entrate pari a 471136,77 Kwh * 0,219 Euro/Kwh = 103.178,95 Euro annui
A fronte di un investimento ipotizzabile di circa 650.000 Euro si ottiene un tempo di ammortamento dell’investimento di 6,5 anni circa.
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“Il progetto che presentiamo oggi – ha affermato Giorgio Pregheffi, sindaco di Ligonchio e presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano – è di portata storica. Ha pochi esempi in Italia, un altro solo nella nostra Regione. La singolarità sta nel fatto che gli Enti pubblici si trovano ad essere titolari delle concessioni, insieme a realtà private, per la produzione di energia idroelettrica. Sei gli impianti che col tempo si vorrebbero realizzare. Tre quelli approvati in questa prima fase, ed un quarto è in fase di presentazione”.
“Tutta la forza e la novità – aggiunge Alessandro Govi, Sindaco di Busana e vice presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano – sta proprio nella presenza da protagonista dell’ente pubblico dentro al progetto, in collaborazione con i privati, senza i quali non sarebbe stato possibile realizzare l’opera.
La presenza pubblica ha dato la possibilità di godere di diversi vantaggi. Gli impianti si svilupperanno su manufatti esistenti. Il percorso progettuale è stato condiviso positivamente con la popolazione, con le associazioni ambientaliste e con gli enti preposti alla tutela del paesaggio. La proficua collaborazione tra enti e con le realtà private interessate a partecipare all’opera consente una notevole agilità che ha permesso di approvare la prima parte di questo iter in tempi molto brevi e, solo per fare un esempio, di abbattere per il pubblico i costi di progettazione –che in casi di impianti di questo genere possono essere molto cospicui”.
“L’assessorato alla Pianificazione – conclude l’assessore provinciale Mirko Tutino – ha anche questa competenza: la valutazione di compatibilità ambientale, della costrizione di un contesto per una corretta valutazione d’impatto di nuove infrastrutture sul territorio. Questo progetto presenta importantissime qualità che lo rendono un esempio da seguire: la velocità con cui è stato istruito iter che ha portato, in sede istituzionale, all’approvazione dell’intervento; la presenza di enti pubblici anche a garanzia di tutela degli interessi dei cittadini e di controllo nell’utilizzo di risorse; attenzione all’elemento ambientale, poiché l’intervento previsto tutela e mantiene l’ecosistema e sviluppa elementi già esistenti.
In quest’ottica attraverso il Piano Energetico Provinciale la Provincia intende incoraggiare progetti con queste caratteristiche, scoraggiando interventi, che purtroppo esistono, di sfruttamento ambientale del nostro territorio”.