Sono arrivati anche a Modena i sandali e accessori prodotti in Palestina nell’ambito del progetto “Impronte di pace”, che ha portato alla nascita di una cooperativa per la lavorazione della pelle nei campi profughi di Shu’fat (Gerusalemme) e Kalandia (Ramallah). Grazie alle cooperative Oltremare e Vagamondi, da ieri e fino alla fine di giugno sandali, borse e cinture sono disponibili nelle botteghe del commercio equosolidale di Modena, Formigine, Vignola e Pavullo. Dopodomani – sabato 15 giugno – alle 10 il progetto “Impronte di pace” viene presentato a Corlo di Formigine (centro Stella, via Ferrari 27/29) da un rappresentante dell’associazione milanese Vento di Terra, che l’ha ideato. «”Impronte di pace” prevede la nascita e sviluppo di una cooperativa no-profit per la lavorazione della pelle in due campi profughi palestinesi – spiegano le cooperative Oltremare di Modena e Vagamondi di Formigine, entrambe aderenti a Confcooperative Modena e specializzate nel commercio equosolidale – L’obiettivo è generare reddito producendo secondo criteri etici e solidali. Il no-profit, elemento innovativo per l’ambito produttivo e commerciale palestinese, è volto all’impostazione di una metodologia orientata alla condivisione e solidarietà; una parte degli utili è reinvestita in servizi educativi per i minori che vivono nei campi profughi. La possibilità di avere un’entrata economica diretta ha l’obiettivo di rendere le associazioni locali autonome dal punto di vista gestionale, sostenibili economicamente e non dipendenti dai contributi stranieri». La rete di supporto in Palestina è costituita da sindacati, Ministero del lavoro dell’Anp (Autorità nazionale palestinese), Ministero dell’Economia, Ufficio promozione imprese cooperative.
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