Se ne è andato un artista del calcio. A 69 anni si e’ spento dopo una malattia Enrico Uriti, il “biondo”. Lascia la moglie Loredana, la figlia Federica, il fratello Abramo. Era un noto calciatore dilettantistico: numero 10 vecchio stile, talento assoluto, mancino, funambolico e imprevedibile, con un tiro al fulmicotone. “Uno di quei giocatori – ricorda chi lo ha conosciuto – che se li vedi una volta non li dimentichi più; tanto che a decine di anni di distanza basta il cognome pronunciato in un campo sportivo o in un bar, che subito qualcuno ne ricorda le memorabili qualità”. Tra le squadre in cui ha militato: Arcetana, Rubierese (che lo negò alla Spal che allora militava in A), Guastalla, Reggiolo.
Celebri le sue apparizioni sui campi del reggiano e del modenese, in special modo nei tornei estivi o al Torneo della Montagna, dove veniva gelosamente custodito da chi se ne assicurava le prestazioni. Speciale sul campo come nella vita, buono, generoso, sempre disposto al sorriso e alla battuta scherzosa.
Da tanti anni viveva a Sassuolo con la famiglia, dove una volta andato in pensione era uno degli animatori del circolo degli Alpini. Fiero ed orgoglioso della sua natia Arceto, dove di frequente tornava e dove molti lo ricorderanno a lungo.