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A Casalgrande proiezione del film “Quanto resta della notte?”

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don giuseppeNell’ambito delle celebrazioni del centenario della nascita di don Giuseppe Dossetti e a 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II, il Comune, in collaborazione con i “Comitati Dossetti per la Costituzione” e l’associazione “Lascia un segno–Onlus” hanno organizzato l’appuntamento di giovedì 30 Maggio alle 21, nella Sala espositiva “Incontro” di piazza Ruffilli, con la proiezione integrale del film “Quanto resta della notte” alla presenza del regista Lorenzo K. Stanzani.

Giuseppe Dossetti (1913–1996) divenuto sacerdote nel 1959, è stato un protagonista degli avvenimenti fondanti della storia italiana del ‘900.

La sua partecipazione alla Resistenza, il contributo alla scrittura della Carta Costituzionale, la messa in cantiere delle riforme operate dalla politica nel dopoguerra, la partecipazione al Concilio Vaticano II come segretario del Cardinal Giacomo Lercaro – uno dei quattro moderatori del conclave – basterebbero a renderlo un personaggio di primo piano. Ma, seppur in un percorso fitto di cesure e cambi di rotta, c’è un filo che lega la sua storia e segna il XX secolo: la consapevolezza della crisi dell’umanità.

Abbiamo pensato a questi momenti, afferma Marco Cassinadri, perché con la citazione biblica “Quanto resta della notte?” Dossetti intitolò nel 1994 un famoso discorso, uno degli ultimi, richiamando alla necessità di riconoscere con umiltà che si era nella notte – la notte delle coscienze, la notte delle comunità – ed avvertendoci che solo attraverso questa profonda consapevolezza, si può tentare di uscirne. Grazie a importanti testimonianze e straordinari materiali di repertorio, spesso inediti, il film mostra Dossetti, lo indaga, lo racconta, ne fa risuonare le parole.

“E’ stata un’opera non facile – ha detto il regista Lorenzo Stanzani – per la complessità dell’uomo Dossetti e del suo pensiero. Credo però fosse giusto offrire uno strumento utile per farlo conoscere in chiave moderna, visto che molte delle cose che ha detto e, soprattutto, la crisi che aveva descritto gli ultimi anni della sua vita, non è ancora finita. E la crisi che stiamo attraversando ora, così pesante e diffusa, nasce molto prima rispetto a quando viene comunemente fatta risalire. Dossetti, citando proprio quella frase di Isaia, aveva intuito quanto fossero profonde la decadenza e le difficoltà dell’epoca che stiamo ancora vivendo”.