In poco più di un mese un’agenzia di Poste private è riuscita a truffare oltre 15.000 euro a professionisti, impiegati, pensionati e casalinghe di un piccolo comune in provincia di Reggio Emilia. Per evitare le lunghe attese davanti agli sportelli degli uffici postali, una settantina di cittadini del piccolo comune della bassa reggiana, si sono rivolti, per pagare le loro utenze, ad un’agenzia di Poste private aperta in quel centro. L’agenzia in base alla liberalizzazione dei servizi postali avrebbe dovuto garantire lo stesso identico servizio di Poste Italiane. Ed invece circa 70 cittadini sono stati truffati e le loro bollette, raccomandate e pagamenti SIAE, mai versati.
L’indagine dei Carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano, coordinati dalla Procura reggiana, è iniziata lo scorso mese di marzo per una serie di denunce presentate da cittadini che, uno dopo l’altro, si sono visti sollecitare pagamenti o nei peggiori dei casi sospendere la fornitura di luce, gas e telefono per il mancato pagamento delle bollette. Bollette che per contro le stesse vittime avevano pagato versando il dovuto nell’agenzia che peraltro rilasciava la ricevuta attestante l’avvenuto pagamento che di fatto, però, non avveniva. Gli oltre 16.000 euro finiti nella casse dell’agenzia privata hanno preso altre “strade”.
I Carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano a conclusione delle indagini hanno raccolto concordanti ed incontrovertibili elementi di responsabilità a carico della responsabile dell’ufficio postale privato e della sua collaboratrice, rispettivamente di 42 e 33 ani entrambe di Reggio Emilia, che sono state denunciate alla Procura reggiana per i reati di truffa aggravata, appropriazione indebita e falsità materiale commessa da privato. Secondo le risultanze d’indagini le due donne avrebbero agito in concorso tra loro nel periodo compreso tra il 25 gennaio 2013 e l’8 marzo dello stesso. Poco più di un mese in cui sono riuscite a raggirare ben 70 persone intascando 16.000 euro.