Ci sarebbe un vero e proprio mercato nero dei richiami per uccelli dietro il sequestro di esemplari di pulli di merlo e tordo catturati illegalmente da un insospettabile infermiere 34enne reggiano che ora sé stato denunciato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti che hanno anche sequestrato il classico armamentario per la pratica dell’uccellagione costituito da alcune trappole e tagliole nonché una quarantina di bacchette di legno cosparse di vischio. Impauriti e cinguettanti in maniera stridente, uno anche denutrito, all’interno di apposite gabbiette. In questo modo i Carabinieri del Nucleo Operativo di Castelnovo Monti hanno trovato 4 esemplari di pulli di tordo ed un pullo di merlo all’interno del garage di un’abitazione di Castelnovo Monti. L’epilogo di questa vicenda ha visto i Carabinieri castelnovesi denunciare alla Procura reggiana il predetto 34enne reggiano proprietario di quanto rinvenuto in ordine all’ipotesi delittuosa di commercio di esemplari vivi di avi fauna selvatica nazionale non proveniente da allevamento. Reato che, in caso di condanna, potrebbe veder l’uomo rischiare una pena sino a 6 mesi d’arresto ed un’ammenda per oltre 2.000 euro.
I fatti l’altra mattina quando nel’ambito di una mirata attività investigativa i Carabinieri del Nucleo Operativo di Castelnovo Monti si recavano presso l’abitazione dell’odierno indagato per dar corso ad una perquisizione domiciliare. Avuta la presenza dell’uomo lo stesso, a specifica richiesta degli operanti, consegnava spontaneamente volatili e materiale da cattura che possedeva illegalmente. Nello specifico consegnava i predetti 5 esemplari di avi fauna selvatica, alcune tagliole utilizzate per la cattura di animali di piccola taglia, 2 trappole a scatto per la cattura di uccelli e una quarantina di bacchette di legno intrise di vischio. Nell’ipotesi investigativa di una vendita illecita dei volatili l’uomo veniva denunciato in ordine al citati riferimenti normativo violato mentre i 5 piccoli uccellini venivano sequestrati ed affidati al competente centro raccolta animali selvatici dove i piccoli ed affamati volatili venivano nutriti ed affidati alle cure del personale di quel centro. Le indagini ora proseguono per cercare di risalire all’intera filiera del malaffare ovvero ai cacciatori che alimentavano il mercato nero del richiamo per uccelli acquistano illecitamente i piccoli volatili.