Il bilancio consuntivo 2012 del Comune di Casalgrande, approvato dal consiglio comunale nella serata di lunedì 29 aprile, si è concluso con un avanzo derivante dalla gestione di competenza 2012 pari a 765.865 euro su un bilancio complessivo di 12.742.956 euro.
Di questi, ben 665.936 euro sono entrate in conto capitale (sostanzialmente oneri di urbanizzazione) vincolate alla realizzazione di investimenti e che non hanno potuto essere utilizzate a causa dei vincoli posti dal Patto di stabilità; i rimanenti 99.929 euro costituiscono Fondo svalutazione crediti previsto in massima parte per regolarizzare contabilmente l’obbligo imposto dalla Stato al Comune di stanziare in bilancio anche l’IMU sugli immobili non istituzionali che l’ente avrebbe dovuto versare a se stesso.
L’avanzo derivante dagli esercizi 2011 e precedenti ammonta a 1.100.554 euro ma 261.000 euro costituiscono Fondo svalutazione crediti prudenzialmente previsto a fronte di entrate di dubbia esigibilità che devono comunque essere stanziate in bilancio per legge; 194.924 euro sono entrate in conto capitale sottoposte ai vincoli di patto sopra indicati e 644.630 euro rappresentano avanzo di parte corrente incrementato rispetto agli anni precedenti grazie anche all’esito positivo di ricorsi in materia di ICI che hanno liberato importanti risorse in precedenza vincolate ad eventuali rimborsi. Quest’ultima quota di avanzo potrà essere utilizzata anche per spese “una tantum” nel corso del 2013 ovvero in sede di “assestamento” (novembre 2013) per far fronte a ulteriori spese correnti o eventuali minori entrate, sempre che i vincoli del Patto lo consentano; infatti ogni utilizzo dell’avanzo comporta un peggioramento della posizione dell’ente rispetto all’obiettivo assegnato già molto impegnativo.
Le entrate
L’entrata principale consiste, come prevedibile, nell’Imu, che ammonta a 5 milioni di euro, e riguardo alla quale il Comune ha applicato l’aliquota del 4,5 per mille, e un’aliquota più bassa per i fabbricati artigianali, produttivi e commerciali rispetto agli altri fabbricati, per gravare il meno possibile sui locali dove vengono svolte attività già penalizzate dalla crisi. E lo stessi dicasi per le abitazioni invendute di proprietà delle imprese di costruzioni riguardo alle quali si è applicata un’aliquota minore (8,7 per mille contro il 9 per mille) rispetto alle altre abitazioni non locate e tenute a disposizione.
Quest’anno, per la prima volta, abbiamo utilizzato il 40 per cento degli oneri di urbanizzazione sulla parte corrente, per compensare in parte la riduzione del Fondo sperimentale di equilibrio rispetto all’importo dell’anno precedente. Decisione, quest’ultima, che ha inevitabilmente sottratto risorse agli investimenti.
Le uscite
Sul fronte delle uscite, si registra il mantenimento delle spese finalizzate ai servizi alla persona che rappresentano il 50% delle spese correnti dell’ente, vale a dire il settore scuola, cultura e sociale: l’istruzione pubblica (1.568.638 euro), la cultura (370.983 euro), lo sport (312.083 euro) e il settore sociale (2.407.413 euro). Quest’ultimo ha visto quadruplicarsi il numero degli accessi rispetto all’anno precedente. A fronte di minori risorse e più richieste nel sociale, è chiaro che si sono dovuti ridurre gli interventi in altri settori.
Sul fronte della rigidità della spesa, rileviamo un riduzione delle spese di personale e un aumento della spesa annuale per rimborso mutui, poiché nel 2012 sono stati estinti anticipatamente due mutui per l’importo di circa 79mila euro avvalendoci della facoltà prevista dalla spending review di effettuare questa operazione per evitare una ulteriore riduzione, di pari importo, del fondo sperimentale di riequilibrio.
Precisiamo che è dal 2004 che il Comune di Casalgrande non contrae mutui e che il bilancio non presenta strumenti derivati. L’indebitamento pro capite ammonta a 114 euro per abitante, a fronte di un dato medio regionale intorno a 800 euro.