All’Azienda servizi alla persona ASP “Giorgio Gasparini” di Vignola, si sta aprendo una fase di vertenzialità con le lavoratrici e i lavoratori, 80 addetti impiegati nella casa residenza per anziani di Vignola, al centro disabili “I portici” e nell’area amministrativa.
“Prima di tutto si è aperto un grave problema di corrette relazioni sindacali – dice Diego Bernardini della Funzione Pubblica/Cgil di Vignola – che ha creato una situazione senza precedenti in ASP, dove le relazioni con i lavoratori sono sempre state improntate al dialogo e al confronto”.
Ma sembra che l’ASP abbia deciso di cambiare rotta.
“Nonostante infatti si sia aperto a fine 2012 un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali – prosegue il sindacalista – l’Asp ha deciso, qualche giorno fa e in modo del tutto unilaterale, una riorganizzazione del personale amministrativo che prevede una diminuzione del numero delle unità, senza minimamente ascoltare le nostre richieste di condividere un’analisi dei cambiamenti avvenuti con l’Accreditamento. Se questo è il nuovo mandato delle Amministrazioni all’Azienda, è evidente che le lavoratrici e i lavoratori non ci stanno. E se l’Asp crede di poter prendere decisioni sul personale e imporle dall’alto, occorre ribadire come questa visione miope di gestione non può che portare nuovi problemi, invece di risolvere quelli esistenti”.
L’altro tema sul quale il sindacato sta incalzando l’Asp da diverso tempo, senza ottenere risposte, si chiama precariato: in ASP, infatti, un quarto del personale è precario, qualcuno a tempo determinato e la maggior parte con contratto interinale. E questo in aperta violazione del Contratto Nazionale, che prevede l’utilizzo del contratto di fornitura di lavoro temporaneo per situazioni di urgenza e a carattere non continuativo. “Sappiamo invece esserci lavoratori impiegati in ASP come interinali ormai da diversi anni” commenta Bernardini.
Ma il Contratto Nazionale prevede anche che il numero dei contratti in somministrazione non superi il 7%: qui siamo al 25%! E senza che vi siano esigenze particolari, soprattutto ora che l’Accreditamento ha stabilizzato i servizi. C’è la necessità immediata, quindi, di rientrare nella legalità contrattuale stabilizzando al più presto i posti di lavoro.
L’ASP non può pensare di continuare a governare i problemi organizzativi utilizzando la precarietà. Una soluzione che non può che nuocere ai servizi, i quali richiedono, al contrario, la massima stabilità e continuità assistenziale.
“Così come non si può continuare a chiedere sempre maggior flessibilità e disponibilità ai propri dipendenti senza che questa venga riconosciuta – spiega il sindacalista della Fp/Cgil – Siamo ben consapevoli dei problemi finanziari nei quali versano i bilanci degli Enti Locali, anche del nostro territorio, ma non si può continuare a pensare di scaricare tutto sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori. I quali, tra l’altro, non si sono mai tirati indietro”.
Siamo però arrivati al punto in cui, se le problematiche non troveranno risposte adeguate e immediate, attraverso il ripristino di corrette relazioni sindacali, i dipendenti dell’ASP sono pronti alla mobilitazione.