Ha creato ad hoc la scena del crimine mettendo a soqquadro la camera da letto “dimenticandosi” però di effettuare l’effrazione alla porta. Quindi, credendo di espletare una formalità, ha richiesto l’intervento dei Carabinieri del paese per il sopralluogo di furto nel corso del quale lamentava il furto di monili in oro appartenenti ala compagna per un compare. Quando si è poi renetta in caserma per formalizzare la denuncia ha passato molto tempo negli uffici dei Carabinieri per spiegare alcune “falle” che il racconto presentava ed alla fine ha anticipato le risultanze investigative confessando di essersi inventato tutto per “coprire” un’altra verità ovvero quella di aver venduto i preziosi della compagna ad un compro oro del reggiano. E mentre al riguardo si sta cercando di comprendere dove l’uomo possa aver speso i soldi in prima battuta i Carabinieri di Casina hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia il 37enne abitante a Casina chiamato a rispondere di simulazione di reato.
L’altra sera l’uomo ha chiamato i Carabinieri richiedendo un sopralluogo di furto in abitazione. Ai militari giunti per il sopralluogo ha riferito che ignoti ladri entrati nella sua abitazione rubavano dalla sua camera da letto vari monili in oro della compagna lamentando un danno di 500 euro. Vuoi l’assenza di effrazioni per entrare in casa, vuoi la circostanza che gli altri ambienti erano “stranamente” in perfetti ordine fatto sta che i carabinieri di Casina non ci hanno visto chiaro incalzando il denunciante che alla fine ha anticipato le risultanze investigative raccontando la verità. Aveva inventato il furto per giustificare con la compagna la vendita del suo oro che aveva fatto in più riprese tra gennaio ed aprile del corrente anno presso un compro oro reggano. Alla luce di quanto accertato per la dona scattava la denuncia in ordine all’ipotesi delittuosa di simulazione di reato.