Castelnovo Monti è il comune capoluogo della montagna reggiana, alcuni esponenti che governano il nostro territorio a volte lo dimenticano. La sanità è parte fondamentale del welfare e diventa estremamente importante nelle aree più deboli come quelle di montagna, più isolate e più lontane dai centri produttivi.
Occorre, quindi, una particolare attenzione per le strutture ospedaliere come quella di Castelnovo ne’ Monti, che non possono per nessuna ragione essere sottoposte a tagli indiscriminati, di personale, dei beni, senza valutare quale sia il livello di servizi necessari al sostentamento del sistema comunità, senza pensare alla rilevanza di ciò che viene erogato.
La sanità in montagna non è solo erogazione di sevizi alla popolazione, permette la permanenza di nuclei familiari in montagna, produce reddito ed indotto, nel commercio e nei servizi. L’ospedale è la più grossa industria della montagna reggiana, garantisce sicurezza in un territorio complesso che copre oltre un terzo della superficie dell’intera provincia di Reggio Emilia. In molti, soprattutto anziani, hanno deciso di prendere la residenza nel capoluogo della montagna, comodi all’ospedale. L’Ospedale Sant’Anna è in grado di erogare servizi di qualità: eccellenti sono i reparti di Cardiologia, Chirurgia, Ortopedia e Urologia. Problemi, invece, sono sorti per il servizio di Pediatria (quello che garantisce il futuro dei nostri figli): i pediatri che vi operavano sono insufficienti, il pronto soccorso per i bambini è inoperoso.
Le sovvenzioni regionali sono erogate in base alla popolazione e non tengono in alcuna considerazione l’ampiezza dei territori. Peraltro sono in aumento le cure domiciliari, con un abbattimento dei costi. La Regione Emilia-Romagna dovrebbe finanziare maggiormente i territori montani in base non solo alla popolazione ma anche alla vastità del territorio. Come si sta giustamente finanziando e potenziando l’ospedale di Guastalla, occorre sostenere, e non solo a parole, il Sant’Anna di Castelnovo Monti, il più distante da Reggio.
Inoltre alcuni esponenti devono smetterla di raccontarci bugie, di dire che nessuno è più disposto a lavorare in montagna, a Castelnovo Né Monti. Non è vero, sono moltissimi i giovani, pronti e felici di lavorare nel nostro Appennino. L’Ausl deve smetterla d’inventare scuse, con l’obiettivo di attuare le solite politiche dei tagli contro i più deboli.