Nel mastodontico paddock di Shanghai, sotto un cielo azzurro e soleggiato al posto dello smog previsto dai meteorologi, Fernando Alonso ha partecipato al consueto incontro con la stampa del giovedì. E anche tre settimane dopo, il primo argomento affrontato è stato il ritiro nel GP della Malesia. “Non sono preoccupato del non aver fatto punti in Malesia, perché nel corso di una stagione in Formula 1 tutti i piloti hanno almeno due o tre ritiri”, ha affermato un filosofico Fernando. “Anche se spero di no, per la legge delle probabilità potrà nuovamente accadermi quest’anno. Dobbiamo essere quindi preparati, ed esserlo anche per cogliere ogni opportunità e cercare di raccogliere il massimo dei punti possibili quando accade ai nostri rivali. E’ stato un peccato quel contatto alla seconda curva, ma per quanto riguarda la sosta o meno ai box, credo che ormai il danno fosse fatto. Adesso cercheremo di essere un po’ più attenti, di avere un po’ più di margine, con la speranza che non accada più”. Al suggerimento di un giornalista che Vettel, coinvolto nella collisione, avesse deliberatamente rallentato per ostacolare Alonso, il pilota Ferrari ha smentito tale ipotesi. “E’ impossibile”, ha insistito Fernando. “Perché ci sono 22 monoposto in pista e non sai quale traiettoria prenderanno i piloti dietro di te”.
Anche se la domanda che gli è stata posta da un giornalista offriva a Fernando la possibilità di indicare che il motivo per cui Massa l’ha battuto nelle qualifiche delle ultime quattro gare sia da ricercare in un assetto sulla sua monoposto diverso, più mirato al passo gara, il pilota spagnolo ha negato tale assunto: “Non è per questo. Credo che stia facendo un lavoro fantastico e stia guidando al cento per cento. Comunque, parlare delle ultime quattro gare è un calcolo strano, che coinvolge gare dello scorso anno e di questa stagione, e le condizioni in qualifica a Melbourne e in Malesia non erano così normali. Come ho detto, sta facendo un ottimo lavoro e spero di potermi qualificare davanti a lui in diverse gare quest’anno. Per riuscirci sarà necessario fare un giro fantastico”.
Gli ordini di squadra sono stati oggetto di discussione dopo le tattiche adottate dalla Red Bull e dalla Mercedes in Malesia. A Fernando è stato quindi chiesto un suo parere su quanto accaduto: “Come pilota, si vuole sempre vincere, e fare di tutto per riuscirci”, ha detto il pilota spagnolo. “Comunque, quello che conta sono le priorità della tua squadra, quindi è difficile commentare o avere un’opinione su quanto fatto dalla Red Bull e dalla Mercedes nell’ultima gara, senza sapere di cosa hanno parlato in precedenza. Ma come ho detto, quando si è in F1, firmiamo un contratto con la propria squadra e abbiamo degli obblighi professionali nei confronti del nostro team, e qualche volta le persone confondono gli ordini di squadra con l’obbligo di fare il proprio lavoro”.
Per quanto riguarda questo fine settimana a Shanghai, la risposta di Fernando si è caratterizzata per il suo abituale mix di ottimismo e analisi: “Penso dobbiamo migliorare la qualifica, un punto debole rispetto al nostro passo gara. Il nostro obiettivo qui è lottare per finire sul podio”, ha concluso il pilota spagnolo. “Dopo cinque settimane dalla prima gara in Australia, abbiamo avuto, così come credo la maggior parte delle squadra, il tempo necessario per realizzare alcuni aggiornamenti e sono ragionevolmente ottimista che quanto abbiamo portato qui dia i risultati che ci attendiamo. Per questo puntiamo al podio, con entrambe le vetture sarebbe ancora meglio”.
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Consueta chiacchierata pre-weekend anche con Felipe Massa.
Al pilota brasiliano è stato innanzitutto fatto presento il seguente dato statistico: se il prossimo sabato pomeriggio risulterà più veloce di Alonso, sarà il primo compagno di squadra del pilota spagnolo capace di avere la meglio su Fernando per cinque volte di fila: “Onestamente non ci ho mai pensato”, ha ammesso un sorpreso Felipe. “Tutto quello che posso dire è che sono contento del mio inizio di stagione e voglio continuare così. Non è questa statistica che mi soddisfa. Quello che mi piace è andare bene e sentirmi a mio agio nella monoposto. Questo genere di numeri da solo problemi. Voglio semplicemente continuare a fare un buon lavoro”.
Saggiamente, il pilota Ferrari non si pone alcun obiettivo preciso per il terzo appuntamento del Mondiale: “Il nostro scopo per questo fine settimana è lo stesso di sempre, ovvero lavorare per continuare a migliorare la monoposto, specialmente in qualifica. Se riusciamo a farlo e in modo leggermente più veloce degli altri, allora possiamo essere competitivi in qualifica e anche in gara. Il fattore chiave è lavorare nella giusta direzione nel corso di tutto il campionato”.
Infine, l’inevitabile domanda sulla scia di quanto successo in Malesia, ovvero gli ordini di scuderia che hanno coinvolto la Mercedes e, specialmente, la Red Bull. “Approvo l’uso intelligente degli ordini di squadra, e con questo mi riferisco a quelle decisioni prese nei momenti chiave della stagione, non nella seconda gara del Mondiale”, ha spiegato Felipe. “Devono essere fatte con in mente il bene della squadra. Ho aiutato molti piloti, per esempio Kimi quando ha vinto il titolo con la Ferrari. E anche l’anno scorso con Fernando, quando era in lotta per il Mondiale. Non ho problemi con gli ordini di scuderia che rispondono a tali criteri”.