L’Italia vista dalla luna, anzi no: da un qualsiasi paese europeo che ne vede con sconforto il declino. E’ lei, l’Italia, la “fidanzata in coma” del titolo (ripreso dalla canzone “Strangeways” degli Smiths), esplorata da un giornalista (l’ex direttore dell’Economist che mise in copertina Berlusconi “inadeguato” a guidare il paese) nel suo momento di maggior declino, l’anno scorso. “Girlfriend in a coma”, con la regia di Annalisa Piras e la guida di Bill Emmott, è il caso cinematografico dell’anno, piombato sui (pochissimi) schermi italiani nel bel mezzo della peggior campagna elettorale. Il film sarà proiettato in prima regionale per l’Emilia Romagna a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it), in doppia proiezione alle 20.30 e alle 22.30.
Un film spietato, ma anche pieno di amore e di speranza per l’Italia. Un film scomodo, la cui proiezione è stata annullata al Maxxi di Roma dalla presidente Giovanna Melandri per evitare polemiche. Un film che proietta uno sguardo prettamente “liberal” su un paese complesso che al liberalismo ha opposto negli ultimi anni il populismo. Un film che tutti gli italiani dovrebbero vedere per capire come siamo visti da fuori, ma anche come noi stessi ci raccontiamo. Ecco infatti avvicendarsi sullo schermo alcune fra le più note personalità della cultura come Roberto Saviano, Umberto Eco, Toni Servillo, Cristina Comencini; dell’imprenditoria come John Elkann, Sergio Marchionne, Emma Marcegaglia, Vittorio Colao; del giornalismo come Mario Calabresi, Marco Travaglio; di una certa politica come Giuliano Amato, Mario Monti, Matteo Renzi; della società civile come Susanna Camusso, Carlo Petrini, Nicola Gratteri.
Annalisa Piras è regista e giornalista e dal 1993 ha lasciato l’Italia. Ex corrispondente da Londra de L’Espresso e del telegiornale de La7, ha un’esperienza ventennale nella realizzazione di programmi televisivi e documentari presso Rai, Euronews e La7. Inoltre ha scritto e prodotto due documentari radiofonici per la BBC Radio 4 sull’Italia.
Bill Emmott è stato direttore di “The Economist” dal 1993 al 2006. Attualmente è columnist di “The Times” sugli affari internazionali e collaboratore di giornali italiani come “La Stampa” e “L’Espresso”. E’ autore di 12 libri, in particolare sul Giappone e sull’Asia, ma anche sull’Italia. Il suo libro del 2010, tradotto col titolo “Forza, Italia. Come ripartire dopo Berlusconi” (ed. Rizzoli), è stato recentemente aggiornato e pubblicato in inglese col titolo “Good Italy, Bad Italy” (2012).