L’aumentata attenzione per la privacy abbinata alla maggiore disponibilità di strumenti per violarla; una società sempre più individualistica che porta ad un approccio diverso nei confronti degli estranei sentiti spesso come pericolosi; il timore verso soggetti considerati aggressivi e violenti come i malati mentali o tutti coloro che in qualche modo vengono percepiti come “diversi”; la tendenza al ricorso alla legge penale per regolamentare comportamenti attinenti alla sfera sociale. Ma anche il cambiamento del ruolo della donna,, che nel tempo è diventata meno disponibile a stare in relazioni poco soddisfacenti e la relativa non accettazione maschile del rifiuto.
Sono i principali motivi che hanno portato alla criminalizzazione dello stalking, fenomeno noto dai tempi antichi ma solo recentemente diventato reato.
A spiegarlo è stata la criminologa Laura De Fazio, relatrice di un incontro organizzato dal Soroptimist club di Modena in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Alla serata erano presenti Ornella D’Orazi presidente di sezione del Tribunale di Modena e Giudice Tutelare, la dirigente amministrativa del Tribunale di Modena e Reggio Ivonne Pavignani, Maria Grazia Scacchetti del Forum donne Giuriste, Mirella Guicciardi componente del Comitato Tecnico presso il ministero delle Pari opportunità e vice presidente del Comitato Pari opportunità all’ordine forense di Modena, Giovanna Zanolini di Donne e Giustizia e Rita Cucchiara, che con la Laura De Fazio segue il progetto internazionale “Cyberstalking and young people”.
Nella foto Laura De Fazio ( sinistra) e Cecilia Ghiottoni De Gennaro, presidente del Soroptimist club di Modena