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Temple Bar, “Zombie zone”: parlano gli organizzatori

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Come organizzatrice, vorrei spiegare il vero motivo dell’evento che si terrà domenica sera presso il Temple Bar (Casa nel Parco). Ci tengo perché, parlando con i giornalisti, nel momento in cui li ho invitati all’evento, ho anche richiesto che non ne venisse fatta notizia prima del lunedì successivo, per poter mantenere quel poco che era rimasto dell’effetto sorpresa. Purtroppo, a qualcuno questa richiesta è entrata da un orecchio e uscita dall’altro e stamattina, sul Resto del Carlino, insieme alla notizia della riapertura del parcheggio di Largo Bezzi, è stata data notizia della manifestazione (termine già errato) non conoscendone né i motivi né tantomeno lo svolgimento.

Prima di tutto nessuno ballerà, parola con la quale è proprio stato aperto l’articolo, non siamo in una pista da ballo. Nessuno manifesterà per la riapertura del parcheggio, causa che è stata data per scontata e sembra essere l’unico scopo.

E’ un evento creato per fare sentire la voce dei giovani, in una città che negli ultimi dieci anni ha visto chiudere tutti i punti di ritrovo giovanili a causa delle lamentele degli “adulti sassolesi”.

I giovani hanno bisogno di avere spazi, i giovani hanno il diritto di avere un loro spazio vicino a casa, dove potersi trovare con gli amici senza essere obbligati a mettersi in macchina e fare decine di km. A Sassuolo i giovani non li vogliono, perché sporcano, perché parlano, perché ascoltano musica o ridono a volume troppo alto. Perché disturbano.

Il messaggio che vogliamo lanciare è “I sassolesi vogliono i giovani morti”, e noi, da non-morti (termine esatto per definire gli zombie), abbiamo deciso di fare sentire la nostra voce.

Non protestiamo contro la giunta comunale, che cerca di venirci incontro nonostante le mille lamentele e nonostante gli vengano richieste in continuazione riunioni con i residenti delle varie zone dove i giovani vanno a “creare disagio”.

Non protestiamo contro l’eventuale “chiusura del Temple Bar” , notizia che gira da un po’ e inventata da non so chi.

Protestiamo contro l’intolleranza totale di quei genitori che, fino a che hanno avuto i figli giovani tutto andava bene e i locali più erano vicini a casa e meglio era, ed ora che non traggono più benefici da questi locali per un ovvio cambio generazionale, non sanno dire altro che “la Movida disturba”. Ritengo giusto anche specificare che si uniranno a noi anche molti ragazzi dei comuni e delle città vicine, perché nonostante a Sassuolo questa guerra contro i giovani sia una cosa che salta subito agli occhi, in altre zone, sebbene più in sordina, il problema è lo stesso.

Questi i veri motivi dell’evento; e se qualcuno si chiedesse perché questo evento si svolge proprio al Temple Bar, la risposta è semplice, perché è l’unico locale rimasto aperto in tutta Sassuolo!

(Paola Ammannati)