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Festival Filosofia: una domenica per giocare e imparare con le cose

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Tutti gli oggetti sono cose piene di vita e di storie, e tutte le cose si possono riusare e reinventare: è questo il filo conduttore degli appuntamenti che il festivalfilosofia dedica ai più piccoli. La giornata di domani, domenica 16 settembre, sarà all’insegna di spettacoli, laboratori, narrazioni interattive, esperienze sensoriali e intelligenti per vivere e imparare le “cose”.

A Modena
Costruire un giocattolo, un oggetto o dare un altro uso a qualcosa che già esiste è un modo per osservare e interpretare il mondo, per vederlo attraverso prospettive nuove, che lasciano spazio alla fantasia, all’arte, alla creatività di ognuno. Così materiali semplici e di scarto come frammenti di legno, scatoline, tessuti, sugheri riescono a dare vita a oggetti dalle forme inaspettate, che ci raccontano la loro storia e un pezzetto della nostra. Attraverso diversi materiali di recupero, il laboratorio “Da cosa nasce cosa” di Dida offre l’opportunità di dare vita alla propria ‘cosa’ (Palazzo dei Musei, domenica dalle 10 alle 19).
Un oggetto che ne imita un altro: “La seconda vita della carta” è il laboratorio proposto dall’Orto Botanico dell’Università di Modena e Reggio Emilia che mostra ai più piccoli come questa preziosa materia possa essere riusata e decorata ad acquerello dandole l’aspetto di una lastra di marmo (Orto Botanico, domenica dalle 11 alle 12, dalle 16 alle 17 e dalle 17.30 alle 18.30).
Per realizzare piccoli oggetti artigianali di uso quotidiano come portachiavi, segnalibri, spille, album, occorre saper fare: nel laboratorio “Costruzioni di abilità” a cura dell’Anfas di Modena saranno ragazzi disabili a condurre il pubblico del festival nella produzione di questi souvenir, dando significato concreto al concetto della “diversa abilità” (Bottega delle Idee, via Trivellari, domenica dalle 10 alle 19).
Dalle cose allo spunk” è il titolo del laboratorio per ragazzi e famiglie proposto dal Museo della Figurina: ma cos’è lo ‘spunk’? La parola, inventata da Pippi Calzelunghe, indica ciò che più piace a ognuno di noi: nel corso dell’attività ogni partecipante crea il proprio personale ‘spunk’, partendo da un oggetto particolare, portato da casa, arricchito via via da materiali diversi, di recupero e non, usando semplicemente fantasia e creatività; tutte le creazioni verranno poi esposte per la durata del festival (Museo della Figurina, domenica dalle 16 alle 18).
Mercantingioco” è l’occasione per ragazzi dai 6 ai 14 anni di vendere, comprare, donare, scambiare giochi e, così facendo, far ruotare intorno agli oggetti la costruzione di una forma di socialità. Appuntamento fisso per la città di Modena, “Mercantingioco” partecipa al festivalfilosofia con un’edizione straordinaria: ogni bambino iscritto avrà a disposizione una piazzola di circa 1 mq e dovrà corrispondere il pagamento di 5 euro che saranno devoluti alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal sisma (Piazza Pomposa, domenica dalle 9.30 alle 17.00).
Non manca un po’ di magia nel programma modenese rivolto ai più piccoli: Pandemonium Teatro porta in scena la storia di un cubo magico, ovvero la morbida pietra filosofale del gioco. Due clown, Uno e l’Altro, scoprono uno strano mondo fatto solo di cubi: grandi e piccoli, gialli e neri, rossi e blu. Mentre per Uno sono soltanto dei cubi, l’Altro sa usarli per costruire un intero mondo e, a poco a poco, trascina Uno nel gioco (Biblioteca Delfini, domenica alle 11 e alle 16.30).

A Carpi
Il “Terzo Paradiso” è la sintesi grafica dell’accoppiamento fertile tra il primo paradiso, quello in cui l’intelligenza della natura regolava la vita sulla terra e il secondo, frutto dell’artificio, sviluppato dall’intelligenza umana talvolta a scapito della natura. Nella dichiarazione del suo ideatore, Michelangelo Pistoletto “Terzo Paradiso mira alla ri-conciliazione tra natura e artificio e si può realizzare solo attraverso l’assunzione della responsabilità sociale collettiva”. Per festivalfilosofia a Carpi la forma-simbolo del Terzo Paradiso sarà realizzata attraverso un’azione collettiva con “le cose” – nello specifico abiti, tessuti, sacchetti di nylon di uso quotidiano e di recupero – cose apparentemente create per un breve utilizzo ma in realtà sempre più spesso destinate ad una seconda vita. In particolare l’ “Oper-azione Terzo Paradiso”, a cura del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, sarà realizzata a partire dalla rete da cantiere, materiale non convenzionale, che rimanda, soprattutto in questo momento, alla necessità e alla volontà di ricostruzione. Nella giornata di domenica un laboratorio di serigrafia tirata a mano con telaio libero, alla maniera del grande artista pop Andy Warhol, consentirà ai partecipanti di stampare su carta la forma/simbolo del Terzo Paradiso realizzata sulla piazza il giorno prima (Piazza Garibaldi, domenica dalle 16 alle 19.00).
È l’installazione Still Life ad accogliere il piccolo grande pubblico del festival al Palazzo dei Pio: la Torre dell’Uccelliera nella sua funzione e nella sua storia – da torretta angolare a ninfeo sormontato da una voliera – rimanda al rapporto naturale/artificiale. Uno spunto per ricostruire la visione di un “Terzo Paradiso” attraverso proiezioni di grandi oggetti di uso comune su fogli crystal che intersecano il suo segno/simbolo, ideato da Michelangelo Pistoletto: un cerchio che si inscrive nella linea dell’infinito evoca i cicli di rigenerazione della materia e la circolarità del tempo, a indicare l’urgenza di un nuovo equilibrio tra mondo delle cose e mondo naturale (Palazzo dei Pio, domenica dalle 9 alle 20.00).