Ancora per un giorno Modena, Carpi e Sassuolo sono le capitali della filosofia con lezioni magistrali, mostre, spettacoli, rassegne di film, letture, giochi per bambini e cene filosofiche. Il festival si chiude domani con grandi nomi: Serge Latouche, Remo Bodei, Enzo Bianchi e Umberto Galimberti sono alcuni dei filosofi che propongono le loro lezioni magistrali. Ricco anche il programma di eventi collaterali: in calendario appuntamenti con artisti importanti come I Soliti Idioti e Danilo Rea. Un vasto programma artistico arricchisce il cuore di lezioni magistrali del festivalfilosofia. Fino a domani domenica 16 settembre Modena, Carpi e Sassuolo declinano il concetto di “Cose” attraverso le varie forme dell’espressione artistica e culturale, individuale e collettiva. Un viaggio ricco e sorprendente che mette in mostra, in musica e in scena le facce diverse delle cose.
Programma filosofico di domani, domenica 16 settembre
Domenica mattina sono previste cinque lezioni magistrali: John Searle – tra i massimi protagonisti della filosofia contemporanea, per la prima volta al festival – proporrà la sua teoria degli “oggetti sociali”, che istituiscono la realtà comune attraverso il linguaggio (Modena, Piazza XX Settembre, ore 10.00), mentre Maurizio Ferraris discuterà il carattere “esemplare” degli oggetti, dotati ciascuno di una loro necessità e legalità interne e ordinabili in classificazioni lussureggianti (Modena, Piazza Grande, ore 11.30).
A Carpi, le trasformazioni del lavoro in senso sociale discusse da Ota de Leonardis indicano le nuove frontiere del produrre (Piazzale Re Astolfo, ore 10.00).
A Sasuolo, invece, Silvano Petrosino indaga il modo in cui gli oggetti falliscono sempre alla prova del desiderio, essendo incapaci di colmarne la mancanza costitutiva (Piazzale Avanzini, ore 10.00) e Sergio Givone mostra la peculiare forma di dono che è il perdono (Piazza Garibaldi, ore 11.30).
Il programma filosofico della giornata di domenica prosegue nel pomeriggio a Modena con Andrea Branzi che dedica la propria lezione al design, soprattutto nella tradizione italiana dove esso ha costituito una fruttuosa alternativa progettuale alla modernizzazione industriale (Piazza XX Settembre, ore 15.00). Ad uno dei più classici “oggetti” del pensiero filosofico, ossia l’idea di verità, è dedicata la lezione di Umberto Curi, che ne delineerà una genealogia (Piazza Grande, ore 16.30), mentre la teoria della “decrescita” è presentata al festival dal suo massimo esponente internazionale, Serge Latouche, che affronta la figura della sobrietà (Piazza Grande, ore 18.00).
A Carpi, Salvatore Natoli si addentra nel complesso cantiere dello statuto dell’idolo, facendo i conti con il portato del divieto biblico in un’epoca in cui il regime dell’apparenza e dell’immagine lo mette alla prova estrema (Piazza Martiri, ore 15.00). Mettendo a fuoco la categoria dello schiavo, Remo Bodei indica alcune perversioni di lungo periodo legate alla produzione di cose tramite persone trasformate in cose, assieme alle forme di interiorizzazione cui danno luogo (Piazza Martiri, ore 16.30) mentre Enzo Bianchi discute sul debito d’amore che costituisce la vita umana (Piazza Martiri, ore 18.00).
Aprono il pomeriggio filosofico di Sassuolo Fulvio Carmagnola e Marco Senaldi in una lezione a due voci sul culto delle merci (Piazzale Avanzini, ore 15.00). Nel campo degli studi antropologici e comparativi, Marino Niola focalizza la sua attenzione sul tema della potenza degli oggetti – di culto, d’arte o hi-tech – rivelando il loro carattere di maschera (Piazza Garibaldi, ore 16.30), mentre Umberto Galimberti si occupa del feticismo del denaro, per evidenziare il complesso di pulsioni e rappresentazioni che sottendono ai miti contemporanei del mercato e del denaro (Piazza Garibaldi, ore 18.00).
Gli appuntamenti filosofici proseguono anche domenica sera a Modena con il dibattito sulla ricostruzione post sisma con Alberto Clementi, Carla Di Francesco, Arturo Lanzani e Gian Carlo Muzzarelli come relatori e con Maria Concetta Mattei alla conduzione.
Un vasto programma artistico arricchisce il cuore di lezioni magistrali del festivalfilosofia. Di seguito segnaliamo solo alcuni degli eventi più importanti: tutti gli appuntamenti sono consultabili sul sito www.festivalfilosofia.it
Nel paesaggio della società odierna si affermano vari tipi sociali contraddistinti da furbizie, meschini opportunismi, eterna immaturità, come Ruggero de Ceglie, il personaggio del “padre” nelle ciniche, grottesche e demenziali gag dei Soliti idioti, che partecipano al festival con lo spettacolo “Roba da matti” (Modena, domenica 16, Piazza Grande, ore 21).
La serata di cinema musicato a Carpi vede il grande pianista Danilo Rea cimentarsi con la sonorizzazione dal vivo per piano solo di due storiche pellicole degli anni Venti: Ballet mechanique, del pittore cubista Fernand Léger, un caleidoscopio di volumi e personaggi costruiti in forma oggettuale, e un estratto da Hoffmanns Erzählungen – I racconti di Hoffman (1923) di Max Neufeld, sul tema celeberrimo del manichino (Piazza Martiri, domenica 16 settembre ore 21,00). A Sassuolo arriva il concerto-laboratorio “Facciamola a pezzi. L’orchestra in scatola di (s)montaggio”, dell’Orchestra regionale dell’Emilia-Romagna, con la direzione di Alessandro Nidi e la voce recitante di Roberto Recchia che propone agli ascoltatori un programma che cerca di far comprendere di cosa è fatta e quali regole segue la musica: armonia, melodia, sinfonia, partitura, illustrate con esecuzioni tra classica e contemporanea (Teatro Carani, domenica 16, ore 21). L’Orchestra Regionale, come i Soliti idioti e Daniele Rea, intervengono a titolo gratuito e dedicano la serata alle popolazioni colpite dal terremoto. Inoltre sono oltre 30 le mostre proposte in occasione del festival: tra cui una grande retrospettiva italiana dedicata al fotografo americano Edward Weston, una personale di Giovanni Chiaramonte, sugli effetti del recente sisma, una di Andrea Chiesi, un’esposizione di figurine sul “fascino discreto degli oggetti”, una dedicata alla storia e al mito delle collezioni Panini. Si segnala l’installazione “Il dono della massa” curata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Una produzione del Gruppo Giovani di Confindustria Modena, poi, segnerà il paesaggio urbano con installazioni di macchinari che interpretano la vocazione manifatturiera del territorio e anche gli esiti distruttivi del sisma.