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Modena: alla Poletti gli ‘Oggetti escalamanti’ di Lucio Riva, decano degli artisti modenesi

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Gli “Oggetti esclamanti” di Lucio Riva sono la proposta della biblioteca Poletti per il Festival filosofia. La mostra curata da Carla Barbieri e Francesca Morandi inaugura sabato 15 settembre a Palazzo dei Musei, largo Porta Sant’Agostino 337. Lucio Riva (classe 1928), decano degli artisti modenesi, vive e lavora a Modena nella sua casa studio di Via del Teatro 1, una specie di Wunderkammer nella quale da sempre ha invitato artisti, collezionisti ed amici per mostrare i propri lavori. Un artista schivo che non ama molto le gallerie e gli spazi privati, la cui esistenza è inestricabilmente intrecciata a quella dei numerosissimi oggetti che letteralmente “popolano” la sua abitazione e che assembla creando opere in cui si sedimentano ricordi personali e reminiscenze culturali che aprono a profonde riflessioni filosofiche. Si tratta di scatole, ma non solo, anche di veri e propri teatrini che fungono da archivi e memorie di vita vissuta: raffinate combinazioni di oggetti, i più svariati e curiosi, che lontani dal loro abituale valore d’uso, ci parlano di sé per poi divenire qualcosa d’altro, di misterioso, e fonte di sconfinata meraviglia. Cimeli scientifici, oggetti d’antiquariato e di modernariato, vecchie fotografie, mappe geografiche, ma anche tanto altro, convivono insieme secondo una modalità di comporre oggetti eterogenei che richiama l’opera dell’americano Joseph Cornell e risale fino a Duchamp con i suoi contenitori che raccoglievano insieme tracce di idee, immagini e frammenti.

Per Riva gli oggetti sono dei significanti ricchi di forza evocativa e vanno intesi come testi di rappresentazione di una realtà “altra”: tra gli elementi che ricorrono con insistenza l’orologio, allusivo al tempo che fugge inarrestabile e la sedia intesa come “palcoscenico del mondo”. Riva è anche autore di un numero impressionante di taccuini, alcuni dal formato minuscolo, veri e propri libri d’artista in esemplare unico, in cui scrittura e immagini vanno a comporre una sorta di diario privato. La mostra propone una vasta selezione di queste opere, frutto della pluri-decennale attività dell’artista e presenta i taccuini che vengono esposti per la prima volta insieme ai lavori più recenti dell’artista. Durante il Festival filosofia la mostra si può visitare venerdì 14 settembre dalle 9 alle 23, sabato 15 negli stessi orari, domenica dalle 9 alle 20.