“Una città che cresce e migliora, puntando sulla riqualificazione dell’esistente ed un utilizzo limitato del territorio. Ma anche al miglioramento delle infrastrutture e dei servizi pubblici”. Le linee guide della giunta rispetto al nuovo Psc comunale incassano l’assenso di Confesercenti. “Concordiamo sulla città a misura di cittadino e siamo interessati ad approfondire e a confrontarci su questi temi. Auspichiamo però che anche lo sviluppo della rete commerciale futura, rientri nei principi ispiratori di questa politica urbanistica”.
Diversi i punti salienti del nuovo Psc su cui l’Assessore all’Urbanistica Gabriele Giacobazzi si è soffermato: crescita della popolazione residente nei prossimi anni entro stime modeste tanto da non raggiungere le 200.000 unità e limitato consumo del territorio ad uso esclusivo dell’edilizia sociale e di quei processi di riqualificazione o espansione produttiva che tendano all’autosufficienza energetica. Una mobilità volta ad incentivare il trasporto pubblico ed il suo utilizzo, rispetto a quello privato in un’ottica di ammodernamento e qualificazione da renderlo attrattivo e competitivo; una rivisitazione ed una ridefinizione del welfare comunale che va mantenuto, ma rivisto nei servizi offerti. “Principi, volti ad uno sviluppo della città sostenibile che, senza scadere nell’immobilismo, recupera dimensioni più a misura di cittadino e tiene conto di un contesto economico e sociale in grave recessione con margini di ripresa, ad oggi, non prevedibili nel loro lasso temporale e nella loro quantità. Certo è che i consumi sono precipitati a livelli della metà degli anni ’90 del secolo scorso e il ritorno a standard normali risulta compito improbo ed annoso”.
“Anche alla luce di ciò notiamo però un’incoerenza di fondo, fra l’idea di sviluppo urbanistico della città e quello degli insediamenti commerciali di dimensioni medio-grandi ipotizzati, che ci lascia perplessi – aggiunge Confesercenti – Pensare a nuovi centri commerciali sul territorio comunale, data anche la situazione di contrazione dei consumi, non è in contraddizione con il futuro sviluppo della città più a misura d’uomo? La nostra perplessità sorge dalla valutazione di alcuni elementi: la previsione di un limitato sviluppo demografico, il progressivo invecchiamento della popolazione che non rappresenta per altro un traino per la crescita dei consumi e il calo stesso dei consumi che hanno fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno un -10,1% sugli acquisti di beni durevoli e -3,5% per quelli non durevoli, senza contare il crollo della fiducia dei consumatori. Situazioni quest’ultime, a cui nemmeno la nostra città è immune. Le nuove strutture commerciali sia alimentari che extralimentari previste, quindi potrebbero risultare utili alla città? O converrebbe di più ragionare rispetto all’ammodernamento e alla qualificazione della rete commerciale esistente, considerata appunto la filosofia che ispira il nuovo Psc: ovvero sviluppo contenuto e riqualificazione?”.
“Stupisce e ci preoccupa il fatto che a fronte di un Psc che riflette l’attuale momento economico non si ponga la necessità di rivedere la programmazione commerciale in una prospettiva di contenimento. Nell’ottica della liberalizzazione (deregulation) del settore introdotta dal Governo Monti, per altro unico settore di fatto ad essere interessato da questo processo, noi siamo tuttavia convinti che Il commercio deve rientrare negli obiettivi dello sviluppo di un territorio che trova nel Psc il suo strumento attuativo. Quindi le ipotesi di contenimento dovranno riguardare anche la rete distributiva nelle sue articolazioni. Favorendo il permanere di quell’equilibrio tra le diverse tipologie, che è stato per altro una delle condizioni che ha permesso fino ad oggi lo sviluppo di una parte fondamentale dell’economia cittadina. E garantire il pluralismo economico è uno dei fattori fondamentali per l’affermazione di una reale economia di mercato. È su questi aspetti che vorremmo si fondasse il confronto politico-istituzionale. Invitiamo pertanto quanto prima l’Amministrazione comunale, data l’importanza di questo Psc che ci sentiamo di condividere, almeno nelle sue premesse, a fissare un incontro su questi temi con le rappresentanze economiche e sociali della città”, conclude Confesercenti.