“Porta una ‘cosa’ di cui ti vuoi privare e raccontaci il tuo legame con essa. L’ingombro massimo è quello che puoi tenere sottobraccio”. L’artista Claudia Losi chiama all’appello i modenesi e li invita a partecipare, c’è tempo fino al 16 settembre alle 10, all’opera intitolata “Altro da cose”, che realizzerà ai Musei civici di Modena per il festival filosofia. L’opera sarà inaugurata il 14 settembre, primo giorno del festival, e diverse persone hanno già fatto pervenire diversi oggetti, ognuno con una sua storia.
Rita ha donato il panno della lucidatrice con questa storia: “C’era il ricordo di un odore, quello così persistente che impregnava per ore le narici, quello che restava anche dopo aver passato e ripassato i dischi di panno della lucidatrice. Cera!”
Claudio, invece, ha portato un fazzoletto tutto speciale: “Un fazzoletto da collo diventato testimone di mille avventure, diventato via via un portafortuna. L’ho sempre portato con me: ha iniziato arrampicando prima sulla roccia poi sulle cascate di ghiaccio, fino alle spedizioni attraverso i ghiacciai dell’Islanda, sulle vette del Karakorum, dell’Africa, della Mongolia, dell’Aconcagua in America Latina, cambiando orizzonte con il Camel Trophy. Poi nelle giungle venezuelane, dal Brasile al Messico, e infine in barca a vela dalla Thailandia ai Caraibi. Tutto questo in venticinque anni”.
Liliana ha recapitato una scatolina: “L’ho sempre vista sopra il cassettone di mia nonna Caterina, quando dal 1939 ero a Modena a studiare venendo dal Friuli, dove risiedevo. Non so a che cosa servisse, ma fin da bambina ha sempre attirato i miei sguardi incuriositi… Tutt’altra cosa era la maschera antigas che tenevamo in casa e che usavo anche per sbucciare le cipolle!”
E, ancora, Lorenzo ha consegnato un pezzo di intonaco: “E’ un pezzetto d’intonaco della mia casa caduto durante il terremoto del 29 maggio, probabilmente fatto con calce magra a fine ‘500 – inizio ‘600. Attraverso la stratificazione dei colori, su questo pezzo si legge la vita delle famiglie che sono passate in questa casa. I nostri due sono il violetto della stanza di mia figlia, che copre il verde della destinazione precedente. Sotto c’era una carta da parati applicata nel 1949, come testimonia il frammento di giornale che ne faceva da base. Era della famiglia che ci ha preceduto”.
Con il progetto “Altro da cose” il pubblico diventerà parte attiva nella creazione dell’opera portando una “cosa” legata al proprio vissuto e ritenuta significativa per i ricordi e gli affetti che evoca. Gli oggetti raccolti saranno affidati alle cure dell’artista Claudia Losi che nei giorni del Festival proporrà un “work in progress” inserendoli all’interno di una serie di sfere di filato.
In occasione del Festival filosofia si potrà accedere all’opera venerdì 14 settembre dalle 9 alle 23; sabato 15 dalle 10 del mattino all’una di notte; domenica 16 dalle 10 alle 20. L’opera resterà poi in mostra dal 18 settembre al 18 novembre da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, mentre il lunedì è giorno di chiusura.
Gli oggetti, che nella performance saranno avvolti in bozzoli di filato, fino a scomparire, si possono consegnare al Palazzo dei Musei in viale Vittorio Veneto 5 fino a domenica 16 settembre alle 10. Per informazioni si può consultare il sito internet (www.comune.modena.it/museoarte).