Ieri si è svolto il quinto incontro di informazione legale presso il Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di via Mattei, a Bologna; si tratta della concretizzazione dell’impegno assunto dalla Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, e dal Difensore civico della Emilia-Romagna, Daniele Lugli, in accordo con la Prefettura di Bologna e la Confraternita della Misericordia, che gestisce il Centro.
L’attività di informazione alle donne e agli uomini trattenuti all’interno del Cie era già stata promossa dall’Ufficio del Garante del Comune di Bologna negli anni tra il 2008 e il 2010, e poi interrotta quando intervenne il commissariamento dell’amministrazione.
Nel primo quadrimestre del 2012 si sono registrati al Cie di Bologna 280 ingressi (200 uomini e 80 donne); usciti 276 (197 uomini e 79 donne) di cui 175 per espulsione. Le principali nazionalità rappresentate sono la Tunisia con 117 ingressi, la Nigeria con 35, il Marocco con 31, l’Algeria (20) e l’Albania (17). Le presenze attuali si attestano mediamente sotto le 50 persone a fronte di una capienza di 90.
Gli incontri di informazione legale si sono svolti il 31 maggio, 7 e 19 giugno, 5 e 25 luglio, con un bilancio che la Garante e il Difensore civico considerano decisamente positivo. I casi oggetto di intervento sono finora 18 (9 donne e 9 uomini, tutti in età compresa fra i 20 e i 45 anni) e sono 7 le persone liberate dall’inizio dell’attività dello sportello.
Ecco alcuni fra i casi più significativi
Una cittadina di origine croato-bosniaca affetta da tumore benigno, con figli e famiglia in Italia, condotta dal carcere di Pisa a fine pena nel Cie, vi è tuttora trattenuta.
Viene trattenuta al Cie anche una cittadina nigeriana in Italia dal 1991, con un vissuto molto doloroso di violenze, prevaricazioni e vita di strada.
Al contrario, spicca il caso di una ventiduenne cittadina straniera nata in Italia, da padre nato in Italia, e sempre vissuta nel nostro Paese, condotta al CIE il 7 giugno perché priva di documenti: è stata liberata in seguito all’intervento del servizio sociali, che l’ha presa in carico, con l’assistenza dell’Ufficio della Garante.
Ogni colloquio viene preceduto da una valutazione degli operatori dello Sportello sociale della Confraternita della Misericordia, coordinato dal dott. Franco Pilati, a cui segue l’incontro con le persone trattenute; negli incontri successivi, gli operatori aggiornano sulla situazione della persona.
L’azione dello sportello informativo va nel senso indicato anche dagli organismi internazionali, che indicano come necessaria la presenza di adeguati strumenti informativi per le persone trattenute nei Centri, al fine di consentire l’esercizio dei diritti connessi alla posizione di persone destinatarie di provvedimenti di espulsione.
Obiettivo della Garante e del Difensore civico è aprire un analogo sportello presso il Cie di Modena.