“La notizia della liberazione di Rossella Urru, che arriva in queste ore – ha dichiarato Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna – ci riempie di gioia ed è il risultato dell’impegno dei tanti che si sono prodigati per questo. E’ un momento di felicità per tutti noi e per i cittadini dell’Emilia-Romagna”.
“Una felicità enorme, mia e di tutta l’Assemblea legislativa”. Matteo Richetti, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, esprime così la sua soddisfazione per la liberazione della cooperante italiana vittima di una lunga prigionia: era infatti stata rapita la notte fra il 22 e il 23 ottobre 2011, assieme a due colleghi spagnoli, mentre si trovava in un campo profughi Saharawi nei pressi di Tindouf, in Algeria. Originaria di Oristano, studiosa del mondo arabo e laureata a Ravenna, Rossella Urru aveva avuto modo in passato di collaborare con la Regione Emilia-Romagna ed era in Nord Africa per il Cisp.
“Proprio pochi giorni fa- afferma Richetti- nell’accogliere in Assemblea i bambini saharawi che anche quest’anno trascorreranno alcune settimane in Emilia-Romagna lontani dalle condizioni ambientali proibitive del deserto del Sahara occidentale, avevo rivolto un appello per la liberazione della nostra cooperante, appello condiviso dai piccoli saharawi e dai loro accompagnatori, e a questo punto la soddisfazione è ancora maggiore, proprio perché la liberazione di Rossella avviene coi bambini saharawi accolti e curati nella nostra regione”.
“La gioia e la soddisfazione per questa splendida notizia sono mie e dell’intera Assemblea legislativa- prosegue Richetti-. Ormai molti mesi fa, rispettando il volere di tutti i gruppi consiliari, avevamo esposto l’immagine di Rossella fuori dalla nostra sede, una ‘bandiera’ che ora ci apprestiamo ad ammainare con immensa felicità. Il ringraziamento va al governo e a tutti coloro che in questo lungo periodo hanno lavorato alla liberazione di Rossella, spesso nel silenzio, e ai suoi famigliari- chiude il presidente dell’Assemblea- che con discrezione e tenacia non hanno mai smesso di lottare per lei”.