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Condanna Antitrust per abuso di posizione dominante: Coop Estense annuncia ricorso alla giustizia italiana ed europea

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Coop Estense ha appreso, con profondo sconcerto e consistenti riserve, del provvedimento con il quale oggi, giovedì 28 giugno, l’Autorità Garante della concorrenza ha sanzionato la cooperativa per abuso di posizione dominante.

Si tratta di un provvedimento che, secondo Coop Estense, non ha alcun fondamento logico né giuridico. La cooperativa in ciascuno dei due episodi contestati (Vignola e area Ex Cosnorzio Agrario di Modena) ha semplicemente perseguito nel modo più trasparente e pubblico, a differenza di altri, un proprio obiettivo imprenditoriale volto a rendere più efficienti negozi già all’epoca dei fatti ritenuti dai Soci stessi obsoleti.

Peraltro i progetti di Esselunga, secondo l’Antitrust soggetto pregiudicato dall’abuso, non hanno avuto seguito per effetto di decisioni legittimamente adottate – come confermano tutti i provvedimenti dei Giudici pronunciatisi precedentemente – dalla Pubblica Amministrazione, alla quale spettava, in piena autonomia, il compito di valutarli.

La cooperativa reputa inoltre incredibili, anche sotto il profilo della salvaguardia della concorrenza, gli effetti di un provvedimento che pare negare il diritto di un operatore ad ammodernare la propria rete perché in una determinata zona detiene una quota di mercato rilevante, criterio che nessuna norma di legge stabilisce.

Per tali ragioni Coop Estense ha già dato mandato ai propri legali di ricorrere al Tar e, se del caso, anche alla Corte di Giustizia Europea, essendo convinta che un provvedimento di questo tenore non potrà che essere annullato nei successivi gradi di giudizio.

Certa che le proprie ragioni troveranno riconoscimento avanti alla Magistratura Amministrativa, Coop Estense ritiene comunque prioritario, in questo delicato momento, concentrare tutti i propri sforzi e le proprie attenzioni alla soluzione della grave situazione determinatasi a seguito del terremoto, che ha compromesso l’attività di numerosi negozi per i quali sono stati avviati e, in alcuni casi, ancora in corso interventi di ripristino per assicurare il servizio ai Soci e alle comunità colpite, la salvaguardia del patrimonio della cooperativa ed il lavoro di 1.500 persone.