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Sisma, i danni subiti dal patrimonio monumentale carpigiano

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Sono ancora in corso a Carpi i controlli sul patrimonio storico e monumentale di proprietà del Comune, per verificare i danni da esso a causa dei due eventi sismici del 20 e 29 maggio scorso: si inizia a definire comunque un quadro abbastanza preciso della situazione. In generale i complessi monumentali restaurati dopo il terremoto del 15 ottobre 1996 hanno retto strutturalmente piuttosto bene, in quanto gli interventi erano stati negli anni scorsi preceduti da opere finalizzate al consolidamento degli edifici in funzione proprio di eventuali altri sisma.

Il Palazzo dei Pio in particolare presenta due elementi principali di criticità. La sommità della Torre del Passerino, dalla quale si sono staccati due merli, ha lesioni alle strutture murarie; il cupolino della Torre dell’Orologio ha subito uno spostamento dei pilastrini che sorreggono l’intera struttura. In entrambi i casi si prevede la messa in sicurezza delle parti danneggiate e pericolose, che determinano l’attuale chiusura di buona parte dell’area di piazza Martiri. Internamente al Palazzo e più precisamente nell’area dei Musei di Palazzo dei Pio, a un primo sopralluogo non sono visibili lesioni che abbiano intaccato in modo grave la struttura portante del complesso. Indagini più accurate motiveranno interventi di restauro e consolidamento: nessun danno agli intonaci dipinti degli appartamenti rinascimentali e alle opere d’arte della Collezione civica. Le aree a piano terra (Cortile d’onore, sala ex Poste, parte del Museo Monumento al Deportato) oltre all’Appartamento inferiore non hanno subito anch’esse per fortuna lesioni significative e saranno così riaperte al pubblico in occasione del Festival Filosofia del prossimo settembre. La porzione della Rocca Vecchia che ospita l’Archivio Storico comunale e il Centro di Ricerca etnografico e la zona a nord del Castello dei ragazzi (Biblioteca) risultano invece agibili e hanno riaperto – pur con parziali limitazioni di spazi e servizi – nei giorni scorsi. Qui saranno temporaneamente collocati anche gli uffici dei Musei di Palazzo dei Pio (presso il Centro di Ricerca etnografico), in attesa degli interventi previsti. I Musei rimarranno comunque chiusi al pubblico fino alla realizzazione degli interventi di ripristino.

Situazione di totale inagibilità presenta invece il Torrione degli Spagnoli, di proprietà dello Stato, unica parte del complesso di Palazzo dei Pio ancora non restaurata. Gli eventi sismici hanno determinato il cedimento, con la caduta di alcuni pinnacoli, di parte del coronamento del cornicione, dove, oltre agli elementi emergenti lesionati, altri sono stati precauzionalmente rimossi per l’incolumità delle persone. La struttura muraria risulta danneggiata, attraversata da lesioni già presenti precedentemente che si sono ampliate e che hanno in parte ridotto la capacità di resistenza del manufatto. Sono previste opere provvisionali di primo intervento per la messa in sicurezza delle parti che sembrano più a rischio: si procederà con la chiusura di parte delle aperture di coronamento del sottotetto e con altre opere di ritegno alla muratura esterna e di quella di sostegno del tetto.

Il Teatro Comunale risulta parzialmente inagibile a causa del sisma del 20 maggio scorso, quando ha ceduto una parte della copertura (per la rottura di una trave secondaria) senza danneggiare comunque la platea. Non sono stati rilevati dalle indagini eseguite ulteriori particolari aggravamenti delle lesioni a seguito del sisma del 29 maggio. Bisogna prioritariamente intervenire su tutta la copertura in coppi che, per il generale movimento tellurico non assolve più alla propria funzione di tenuta all’acqua: e eventuali diffuse percolazioni di acqua piovana potrebbero danneggiare in modo grave la grande volta affrescata che copre la platea.

Il Tempio di San Nicolò risulta inagibile dal 20 maggio scorso, data del primo sisma. Sono presenti lesioni (che si sono ampliate con i movimenti tellurici del 29) maggio al tiburio, ai campanili e all’abside centrale. Sono già state attivate le opere di primo intervento per la messa in sicurezza della chiesa, al fine di evitare i crolli di queste parti dell’edificio sacro, che rimarrà inagibile fin tanto che non saranno state eseguite ulteriori verifiche e approfondimenti su altri cedimenti avvenuti in forma minore ma diffusi all’interno del fabbricato.

Con ordinanza del 9 giugno scorso è stato poi dichiarato inagibile anche l’ex Campo di concentramento di Fossoli, dove è stata danneggiata la Baracca ristrutturata e sono crollate numerose altre baracche, già in stato di precaria condizione.

Castelvecchio, che ospita la scuola primaria “Manfredo Fanti” e la succursale della secondaria di 1° grado “Alberto Pio”, è agibile solamente al piano terra. Nessun danno alle strutture portanti, ma sono presenti diffuse lesioni a tramezze e distacchi di intonaco da un soffitto nell’ala nord: un generale smottamento delle tegole a canale hanno reso il tetto non in grado di resistere agli agenti atmosferici.

Nessuna lesione significativa per la Biblioteca multimediale Loria, che è stata riaperta al pubblico il 21 giugno scorso, e per gli ambienti dell’ex Sinagoga di via Rovighi, dove sono già rientrati al lavoro gli operatori della Fondazione ex Campo Fossoli, a esclusione della Sinagoga vecchia nel sottotetto (dove è avvenuto il crollo di una porzione del soffitto in arelle e gesso).

L’antico convento di San Rocco, che ospita l’Istituto di Alti studi musicali Tonelli-Vecchi e gli uffici dell’assessorato alle Politiche culturali è parzialmente inagibile nell’ala est e in una porzione del Cortile, per il rischio indotto da un possibile crollo del campanile sul tetto tra il convento e l’annessa chiesa. Presso l’antico convento saranno temporaneamente collocati anche gli uffici del Teatro comunale, in attesa della realizzazione degli interventi qui previsti.

Infine la Torre della Sagra, uno dei più antichi edifici di Carpi, costruito tra il 1217 e il 1231, riaperta al pubblico dopo i restauri nel settembre 2011, non ha avuto alcuna lesione, congiuntamente alla Pieve romanica che si trova a fianco e che ha retto al sisma senza mostrare criticità evidenti.