A partire da quest’anno accademico è stato esteso anche ai Poli didattico-scientifici della Romagna lo Sportello Registrazione Affitti, realizzato dall’Università di Bologna in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e con i Comuni di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.
Lo Sportello Registrazione Affitti è un servizio pensato per combattere il mercato degli affitti in nero (fenomeno che coinvolge, spesso loro malgrado, tanti studenti fuorisede) e che è già stato avviato a Bologna a partire dallo scorso anno accademico.
Si tratta di uno spazio dedicato agli studenti nel quale è possibile ottenere non solo una consulenza di base sui benefici fiscali riservati a chi detiene un contratto di affitto regolare, ma anche la registrazione dei contratti di locazione, grazie alla presenza presso l’Ateneo di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate.
“Questo servizio, ora esteso all’intero sistema multicampus del nostro Ateneo – commenta il prorettore per le sedi decentrate Guido Sarchielli – esprime l’interesse dell’Università, dei Comuni e dell’Agenzia delle entrate a cooperare per migliorare le condizioni di vita e di studio degli universitari. Ma oltre a segnalare questa finalità pratica primaria, non va dimenticata quella di stimolare tra gli studenti il senso civico e la fiducia nelle istituzioni che, appunto, si fanno carico di sostenerli per risolvere problemi concreti come quello degli affitti.”
“Lo sportello rappresenta un’iniziativa particolarmente importante per la tutela degli studenti – aggiunge il prorettore agli studenti Roberto Nicoletti – come testimonia il successo già ottenuto a Bologna. La regolarità dei contratti di affitto delle abitazioni rappresenta anche un indice di primaria importanza della accoglienza che le città universitarie offrono agli studenti e della facilità di integrazione con la città e l’università”.
“Lo Sportello Registrazione Affitti – dichiara il Direttore Regionale delle Entrate Emilia-Romagna, Antonino Gentile – segna un ulteriore progresso nella capacità di fare rete dell’Agenzia che, attraverso la costituzione dello sportello presso i Poli universitari della Romagna vuole, da un lato, fornire un servizio agli studenti per ampliare la registrazione dei contratti di affitto, dall’altro, contribuire al consolidamento dei valori di legalità e rafforzare la compliance fiscale della futura classe dirigente del Paese”.
“Abbiamo aderito con convinzione a questo accordo – dichiara il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi – che affronta due temi fondamentali. Da un lato, c’è la necessità, doverosa per ogni città universitaria, di fare il possibile per accogliere adeguatamente gli studenti fuori sede, pensando non solo al loro percorso formativo, ma anche alle loro esigenze quotidiane (e la casa è sicuramente la più importante). Dall’altro, promuovere la legalità fiscale – non limitandosi al solo tema degli affitti in nero – è uno degli obiettivi prioritari dell’Amministrazione Comunale di Cesena, che sul fronte della lotta all’evasione ha già al suo attivo una proficua collaborazione con la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate. Confidiamo che questo protocollo abbia esiti altrettanto positivi”.
“L’alto livello di preparazione assicurato dai corsi universitari e specialistici del Polo Scientifico Didattico di Forlì, accreditati ai vertici nazionali – afferma Il Sindaco di Forlì Roberto Balzani – ha portato in città una notevole affluenza di giovani provenienti da tante parti d’Italia . Oltre al percorso culturale e professionale, tra i principali bisogni anche l’ esigenza abitativa che, visti i numeri, ha potuto trovare solo parziale soddisfazione attraverso l’ausilio di Serinar, mentre una gran parte di studenti per il reperimento di posti letto si è dovuta rivolgere al libero mercato immobiliare. L’enorme richiesta si è frazionata in rivoli non sempre controllabili e spesso genitori e studenti hanno segnalato difficoltà anche e soprattutto in ordine alla legalità dei rapporti contrattuali. E’ con ampia soddisfazione che saluto, essendone in parte soggetto promotore, la definizione di questa Convenzione per la promozione del concetto di legalità della fiscalità abitativa. Il chiaro segno delle volontà istituzionali comunali, universitaria e dell’Agenzia delle Entrate, mutuando la positiva esperienza bolognese, di favorire quel percorso di trasparenza e di giustizia sociale che elimini le zone d’ombra del mercato degli affitti agli studenti”.
“Il fenomeno degli affitti in nero rivolti a studenti fuori sede iscritti ai corsi universitari ravennati – rileva il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci – appare piuttosto modesto ma é necessario vigilare affinché le irregolarità e l’evasione fiscale non aumentino creando danni economici e situazioni di illegalità che ricadono sulle famiglie e sull’intera comunità.
E’ per tale motivo che la collaborazione tra l’Alma Mater- Università degli studi di Bologna, l’Agenzia delle Entrate, il Comune di Ravenna e gli altri Comuni romagnoli sedi di decentramento universitario, ci fa particolarmente piacere.
Questa attenzione rappresenta un ulteriore segno di sensibilità che i nostri Comuni vogliono offrire agli studenti affinché le città romagnole divengano sempre più città universitarie a tutti gli effetti, attente ad ogni miglioramento sia della qualità degli studi sia del grado di ospitalità”.
“In un momento così drammatico per il futuro del nostro Paese – evidenzia il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi – attanagliato da un debito pubblico di dimensioni mostruose anche per un’evasione fiscale inconcepibile prima che inaccettabile, non possiamo che aderire con convinzione – ha detto il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi – all’iniziativa promossa dall’Università di Bologna per arginare il fenomeno degli affitti “in nero”, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e col coinvolgimento di tutti i comuni del Polo romagnolo. Un’iniziativa importante non solo perché colpirà chi per il proprio interesse personale penalizza l’intera società, le sottrae le risorse dovute scaricando il costo dei servizi sugli onesti, mette in crisi il futuro del Paese e soprattutto dei giovani. Coinvolgere i giovani universitari contro l’evasione fiscale è prima di tutto un’azione educativa verso la futura classe dirigente, un’operazione d’onestà civile e civica per tornare a sperare che l’Italia di domani torni finalmente a essere un Paese “normale”.