Un tuffo nel cuore della “primavera araba” insieme ai registi e agli artisti impegnati nella richiesta di democrazia che ha cambiato il volto del Maghreb. Il Terra di Tutti Film Festival, rassegna di documentari e cinema sociale dal sud del mondo organizzata dalle ong Cospe e Gvc, apre la sua quinta edizione con una giornata interamente dedicata alle rivoluzioni nordafricane con documentari, film, arte e ospiti internazionali. Appuntamento giovedì 6 ottobre alle ore 19.30 al cinema Lumière di Bologna (via Azzo Gardino, 65 – ingresso gratuito).
Le proiezioni si aprono alle ore 20.00 con un trittico di film che ripercorre il viaggio dei profughi dalle sponde sud del Mediterraneo fino ai confini invisibili della “fortezza Europa”. Nel tragitto tra la Tunisia e Lampedusa, dove è arrivato nell’aprile di quest’anno, Ilyess ben Chouikha aveva con sé solo un telefono cellulare. Sono le foto del suo viaggio da “harraga”, letteralmente “clandestino”, e poi del campo di accoglienza in cui si sta “come a Guantanamo” a dar vita a Harraguantanamo, realizzato insieme alla reporter modenese Giulia Bondi. Le contraddizioni dell’accoglienza in Italia sono esplorate in Recinti, Manduria 2011, in cui Andrea Gadaleta Caldarola racconta la vicenda di uno dei più grandi Centri di identificazione nati sull’onda dell’emergenza. Da qui le telecamere si spostano a Ventimiglia, dove i migranti, respinti alla frontiera con la Francia, sono abbandonati al proprio destino (La fabbrica dei clandestini – vol.2, Isabella Urru, Antonella Cignarale e Sara Puddu).
Alle 21.00 i protagonisti della rivoluzione dei gelsomini saliranno sul palco del festival per ricordare i giorni che hanno portato alla cacciata del dittatore tunisino Ben Ali. Il regista Mourad ben Cheick presenterà il suo Plus jamais peur, il film sulla rivoluzione tunisina entrato nel cartellone del festival di Cannes. Attraverso le testimonianze di tre esponenti della società civile e le immagini girate in prima persona dai rivoluzionari, il film ripercorre gli eventi intercorsi tra il 17 dicembre 2010 (quando l’ambulante Mohammad Bouazizi si diede fuoco per protesta) fino alla fuga di Ben Ali del 14 gennaio 2011. Artocracy in Tunisia Inside Out, di Alastair Siddons, è invece il racconto di un progetto di arte per la democrazia lanciato in tutto il mondo dall’artista francese Jr, vincitore del Ted Prize 2011, e realizzato in Tunisia dal collettivo Artocracy: sei fotografi hanno scattato 100 ritratti di comuni cittadini e li hanno affissi nei luoghi simbolo del potere, a rimpiazzare le icone di Ben Ali. Sophia Baraket, fotografa di Artocracy, darà una testimonianza del progetto.
La serata si chiude alle ore 23.00 con Lettere dal deserto (elogio della lentezza) di Michela Occhipinti, una delicata riflessione sui ritmi della vita ambientata nel deserto del Thar, nella regione indiana del Rajasthan Occidentale. Le proiezioni (gratuite) continuano fino a domenica 9 ottobre con documentari, film, corti e medio metraggi su tutela dell’ambiente e delle risorse, periferie del sud del mondo, video dei giovani bolognesi. La sessione “Tunisia: jasmin revolution” sarà replicata venerdì 7 ottobre alle ore 16.00.
Per informazioni: Tel. 051 546600 (COSPE) Tel. 051 585604 (GVC) E-mail: info@terradituttifilmfestival.org – Sito web: www.terradituttifilmfestival.org