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Festival Filosofia: a Sassuolo Palazzo Ducale aperto e visitabile gratuitamente

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Durante l’intero fine settimana del festival della filosofia, da venerdì 16 a domenica 18 settembre, il Palazzo Ducale di Sassuolo rimarrà aperto al pubblico, con ingresso gratuito, dalle ore 10 alle ore 19 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura).

Sabato 17 e domenica 18 sarà possibile partecipare, gratuitamente e su prenotazione, a tre visite guidate, all’interno del Palazzo, curate da Laura Bedini e Luca Silingardi, sul tema ‘Lidea della natura nel Palazzo ducale di Sassuolo”

Le prenotazioni si effettuano presso la biglietteria del Palazzo Ducale.

Residenza principesca fra le più splendide e significative della cultura barocca del Nord Italia, il Palazzo Ducale di Sassuolo fu realizzato a partire dal 1634 per volontà di Francesco I d’Este, su progetto di Bartolomeo Avanzini, trasformando il preesistente castello già dei Pio di Savoia nella “Delizia” di villeggiatura della corte modenese.

“Tra i possibili tagli di lettura che un complesso come questo può offrire in occasione del decimo festivalfilosofia, sulla Natura – ha affermato lo storico dell’arte Luca Silingardi – è parso interessante proporre ai visitatori un percorso nelle sale del palazzo che cogliesse gli intimi legami che lo uniscono all’ambiente e i multiformi rimandi alla Natura del suo complesso apparato decorativo.

Se è indubbio che, appena varcato l’ingresso, la trasparente architettura dell’atrio istituisca un rapporto atmosferico tra la lunga facciata e il grandioso cortile, sulla cui parete di fondo si accampa la fontana della Divinità marina con delfino, eseguita sulla base di disegni di Gian Lorenzo Bernini, già nel cortile stesso si assiste a un gioco di trasparenze e di luci d’impronta scenografica, un tempo ancor più accentuato, che rendeva l’involucro murario permeabile alla natura circostante, grazie a numerosi loggiati e in particolare alla del parco, che si estendeva a perdita d’occhio a meridione, verso i rilievi appenninici, sulla direttrice della lunga provana di pioppi cipressini, secondo la settecentesca moda “alla francese”.