Finita la pausa estiva, la Formula 1 riprende l’attività questo fine settimana su uno dei luoghi più affascinanti di questo sport, Spa-Francorchamps, la pista he ha ospitato 43 delle 55 edizioni del Gran Premio del Belgio valide per il Campionato del Mondo. Sono ben quindici i successi di un pilota della Scuderia Ferrari in questa gara, da quello di Alberto Ascari nel 1952 a quello di Kimi Raikkonen nel 2009. Dell’attuale coppia ferrarista, solo Felipe Massa ha conquistato questo Gran Premio, nel 2008, mentre i migliori risultati di Fernando Alonso sono il secondo posto del 2005 e il terzo del 2007.
Dopo aver trascorso la pausa insieme alla famiglia sulle Dolomiti, il Team Principal della Scuderia Ferrari è tornato in ufficio all’inizio della settimana. “Tutti a Maranello mi sembrano molto motivati: abbiamo ricaricato le batterie per affrontare nella maniera migliore la seconda parte della stagione” – racconta – “Condividiamo lo stesso approccio, pronti a tornare in pista. Il nostro obiettivo realistico per queste otto gare è quello di cercare di vincerne quante più possibile e di portare a casa quanti più punti possibili. Sono sicuro che possiamo raggiungere ottimi risultati ma dovremmo evitare di guardare alla classifica perché siamo perfettamente consapevoli che vincere il campionato sarà molto difficile da conquistare, visto il distacco attuale: vediamo come andranno le prossime gare”.
Domenicali rimane fiducioso sul potenziale della squadra: “Abbiamo tutto per fare bene e dobbiamo crederci. Siamo vicini alla fine dello sviluppo della 150° Italia ma ciò non significa che non si lavorerà più sulla vettura, anche se tutte le energie dal punto di vista progettuale saranno dedicate alla macchina del 2012. Da un punto di vista regolamentare, il prossimo anno non ci saranno grandi cambiamenti, a parte quello relativo alla posizione degli scarichi, quindi tutte le macchine saranno sostanzialmente delle evoluzioni di quelle attuali. Peraltro, per quello che posso dire dopo aver visto il modellino della nostra macchina in galleria del vento e il lavoro che sta facendo l’ufficio di progettazione, la nostra vettura sarà molto innovativa. Del resto, è assolutamente necessario che sia così perché il nostro primario obiettivo sarà iniziare l’anno competitivi ai massimi livelli”.
C’è un pilota che detiene il record di successi a Spa-Francorchamps e che compare in maniera predominante nei ricordi di Domenicali legati a questo tracciato. “Spa è un circuito unico, sia per la lunghezza che per la variabilità delle condizioni meteorologiche, che spesso giocano un ruolo determinante nel rendere le corse molto divertenti ed incerte” – spiega il Team Principal della Scuderia – “Se devo citare dei ricordi specifici, allora penso al 2004, quando il secondo posto di Michael gli diede il quinto titolo iridato con la Ferrari, e la vittoria di Kimi nel 2009, in una stagione particolarmente difficile per noi. Da un punto di vista più personale, non posso dimenticarmi del 1998: Michael era rientrato ai box dopo l’incidente con Coulthard e dovetti inseguirlo perché voleva andare a fare la constatazione amichevole con DC nel garage dello scozzese…. A proposito di Michael, questo sarà un weekend speciale per lui, che celebrerà vent’anni in Formula 1: è parte della storia di questo sport ma anche del presente. Con i suoi sette titoli iridati, è senza dubbio il miglior pilota che la Formula 1 abbia mai visto ed è nei cuori di tutti noi alla Ferrari: voglio fargli i migliori auguri da parte nostra per un anniversario così particolare”.
Non è soltanto la mutevolezza delle condizioni meteorologiche a rendere Spa un circuito speciale ma è la natura stessa del tracciato, con i suoi saliscendi e i passaggi nella foresta delle Ardenne: è una pista vecchio stampo che porta al limite le modernissime monoposto di oggi. “E’ un circuito molto interessante ed impegnativo dal punto di vista tecnico” – dice Luca Marmorini, Direttore Motori ed Elettronica della Scuderia – “Il ruolo del motore qui e a Monza, la gara immediatamente successiva, è più importante che in qualsiasi altra gara del calendario: dieci cavalli possono valere almeno tre decimi al giro e il motore è in pieno per lunghi tratti, mettendone a dura prova l’affidabilità. A Spa è importante anche l’aerodinamica: anche se hai un motore potentissimo può non bastare per vincere”.
Dopo essere stato assente nel 2010, il KERS è tornato a bordo delle monoposto in questa stagione: Marmorini si ricorda bene quanto fu importante questo sistema l’unica volta in cui fu usato in Belgio. “Nel 2009 Kimi ottenne una vittoria molto significativa per la Scuderia, la prima per una vettura “ibrida” prodotta a Maranello” – spiega Marmorini – “Su una pista dove la potenza è un fattore decisivo anche il KERS ha più importanza. Quando Kimi trionfò in Belgio due anni fa fu chiaro che l’uso del KERS fu decisivo per consentirgli di difendersi con successo dalla Force India di Fisichella, un’ulteriore conferma che questo sistema è sì utile nei sorpassi ma lo è anche nella fase difensiva. Credo che anche quest’anno il KERS darà un contributo significativo nella prestazione della vettura a Spa. Il programma di sviluppo di questo sistema sta andando avanti: non potendo, per regolamento, aumentare la potenza e l’energia, possiamo cercare di migliorarne l’efficienza e ridurne il peso”.
Un altro sistema in uso quest’anno è il DRS, che consente al pilota di “spegnere” l’ala posteriore per ridurre la resistenza aerodinamica e avere più velocità per i sorpassi. Il suo utilizzo è permesso per tutto il weekend fino alla gara, quando può essere utilizzato soltanto entro certe condizioni. Per questo fine settimana la regola è stata modificata: il DRS non può mai essere usato lungo l’Eau Rouge. Nella compressione che si trova dopo la prima curva le sospensioni sono sottoposte ad uno stress notevole e, anche se il livello di sicurezza è stato aumentato nel corso degli anni, si viaggia sempre intorno ai 300 km/h ed è un punto da trattare con il dovuto rispetto: permettere ai piloti di ridurre il carico è stato ritenuto troppo pericoloso.
Nella continua ricerca di carico aerodinamico quest’anno sono sempre più protagonisti i gas di scarico. “Il sistema degli scarichi è diventato molto importante in termini d’influenza sull’aerodinamica: cambiare questo elemento del motore serve ad aiutare i nostri colleghi del telaio a migliorare l’efficienza complessiva della vettura” – dice Marmorini – “E’ un’area su cui continuiamo a lavorare, anche se dobbiamo essere sicuri che gli sforzi fatti non abbiano un impatto negativo sull’affidabilità. L’uso estremo degli scarichi per avere carico costa un po’ in termini di potenza pura ma noi motoristi sappiamo bene che il motore è soltanto una parte del pacchetto: se avere meno potenza significa possiamo contribuire a rendere la macchina più veloce allora siamo contenti!” “Una pista severa per il motore lo è anche per il consumo di carburante” – prosegue Marmorini – “La nostra collaborazione con Shell è una delle aree di sviluppo più importanti in quanto benzina e lubrificanti sono alcuni dei pochi elementi collegati al motore che possono essere modificati. Abbiamo ancora degli sviluppi in cantiere per il prosieguo della stagione, che hanno come obiettivo il miglioramento dell’affidabilità e dell’efficienza in termini di consumo: la lunga partnership con Shell ci dà un fondamentale vantaggio rispetto ai nostri avversari”.