Un prete modenese fu allontanato dall’insegnamento della teologia nel seminario di Modena e confinato in quello che era allora un povero borgo di campagna, Spilamberto. Un esilio che si trasformerà, in quasi quarant’anni di cura delle anime, in un’esperienza piena e profonda della missione di carità. Le “silenziose rivoluzioni” di don Attilio Bondi (1879-1948) sono state raccolte nel libro “La preghiera della carità. Diario di un prete di pianura” di Stefano Magagnoli ed. Artestampa, che sarà presentato sabato 16 aprile 2011 alle ore 10 presso il Teatrino San Filippo Neri (via Monache, 1 – Spilamberto).
Oltre all’autore interverranno don Federico Pigoni, vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Mondena-Nonantola, e Paolo Trionfini, direttore dell’Istituto Paolo VI per la storia dell’Azione cattolica e del Movimento cattolico in Italia. L’iniziativa è promossa dal Centro culturale Francesco Luigi Ferrari e dal Centro di documentazione storica “Francesco Borghi”.
Il volume “La preghiera della carità” viene pubblicato in occasione del centesimo anniversario dell’ingresso di don Attilio Bondi nella parrocchia di San Giovanni Battista a Spilamberto, presso la quale esercitò il suo ministero dal giugno 1911 fino al momento della sua morte. Un periodo storico della storia del Novecento molto denso e ricco di eventi e trasformazioni, segnato da due guerre mondiali, dal fascismo, dalla Resistenza, da notevoli tensioni sociali, da domande di cambiamento che in campo politico, culturale ed ecclesiale convivono accanto a conservatorismi e arretratezze.
«Il ricordo di questo sacerdote è ancora vivissimo nel paese di Spilamberto – spiegano Gianpietro Cavazza e Giuseppe Baccolini, presidenti del Centro culturale F.L. Ferrari e del Centro F. Borghi –. Ed è il ricordo di un uomo, di un pastore, immerso in modo pieno nel suo tempo e nella vita della comunità spilambertese, di cui condivideva, senza ostentazioni e senza potere, i problemi, le preoccupazioni, le scelte, pronto a farsene carico, punto di riferimento per tutti, povero dalla parte dei poveri e contro le prepotenze. La realizzazione di una pubblicazione ispirata alla vita di questo sacerdote è stata promossa con l’ambizione di fissare, anche sulla carta, la memoria di questa testimonianza, di questo itinerario di vita che va oltre la storia di un paese per diventare segno della più vasta storia italiana di quel periodo, di quella storia che, dentro ai grandi eventi, le popolazioni vivevano concretamente nel quotidiano, spesso con a fianco il proprio parroco, che era, insieme, “uno di loro” e “guida spirituale”».