La pioggia non ha dato tregua in questa ultima giornata di prove invernali, tanto è vero che la Scuderia Ferrari Marlboro, al contrario delle sue “colleghe” Mercedes, McLaren e Williams, ha deciso di chiudere con qualche ora di anticipo il programma. Il totale dei chilometri percorsi da Fernando Alonso è rimasto quindi inalterato rispetto alla pausa pranzo: sono rimasti quei cinque “out-in” messi faticosamente insieme fra le 10 e le 11 di stamattina.
“Non c’erano le condizioni per girare in maniera utile ad imparare davvero qualcosa” – ha commentato il pilota spagnolo al termine della giornata – “Se ci fossimo trovati in un weekend di gara con queste condizioni ci sarebbe stata sicuramente bandiera rossa. Nonostante questa giornata, sono comunque soddisfatto di come sono andati i test invernali. In media abbiamo percorso un centinaio di giri al giorno, dimostrando di avere quell’affidabilità che è sempre la priorità quando si presenta una nuova macchina: siamo la squadra che ha fatto più chilometri di tutti. Non c’è una cosa che mi sia piaciuta meno di altre di questi quindici giorni di test: certamente ci vuole tempo per capire il comportamento delle nuove gomme, che renderanno molto diverse le gare rispetto allo scorso anno e, anche in questo settore, aver fatto tanti chilometri penso che ci potrà essere utile. Peraltro, dovremo vedere quale sarà il rendimento delle gomme con temperature più elevate, come potremmo avere in Australia e, ancora di più in Malesia.
A novembre, ai test di Abu Dhabi, la situazione era un po’ diversa rispetto a queste prove in Spagna ma solo in gara ne sapremo di più. Quello che è certo è che non assisteremo a gare come quelle del 2010, dove la strategia era chiara sin dall’inizio del fine settimana. Quest’anno bisognerà studiare attentamente se sarà meglio fare due, tre o quattro soste, essere flessibili e preparati a gestire ogni situazione. Magari certe volte sarà meglio fare qualche giro in meno ad ogni stint e sfruttare la gomma nella sua fase di miglior rendimento oppure cercare di fare una sosta in meno: dipenderà dalle piste e dall’evolversi della gara. Ieri abbiamo fatto una buona simulazione, alternando i due tipi di gomme nelle quattro soste: vedremo che cosa succederà a Melbourne.”
Fernando ha promosso il lavoro svolto dalla squadra in questi test: “Tutto sommato, credo che arriveremo a Melbourne preparati al 100%: se sarà sufficiente per vincere lo vedremo solamente in Australia. Mi sento fiducioso come mi sentivo lo scorso anno prima dell’inizio del campionato: siamo in buona condizione anche se sappiamo che non corriamo da soli. Vogliamo vincere ma ciò non significa che, se ciò non dovesse accadere, sia un disastro: lo sport non può essere soltanto una questione di vittoria o sconfitta. Se vinceremo sarà fantastico, se non ci riusciremo ci riproveremo l’anno successivo, come sempre fa la Ferrari. Quello che è certo è che dovremo sempre spingere sullo sviluppo, come abbiamo fatto lo scorso anno: ad esempio, spero che all’Albert Park riusciremo ad avere qualche aggiornamento, in particolare sull’ala anteriore, che ci possa dare ancora qualcosina in più in termini di prestazione.”
A Wrooom Alonso aveva detto di considerare Michael Schumacher come uno dei rivali più forti e la sua affermazione era stata accolta con un malcelato scetticismo dai media. La prestazione dell’ex-ferrarista e della Mercedes di ieri ha fatto ricredere tanti ed è stato ovvio chiedere a Fernando se per lui era stata una sorpresa: “Onestamente non ho pensato a quando avevo detto a Madonna di Campiglio! Credo che la Mercedes abbia dimostrato di aver fatto un bel passo avanti rispetto all’inizio dei test e sia una delle favorite per Melbourne. E’ normale che, con una macchina veloce, Michael sia subito competitivo. Non è una sorpresa perché penso sempre che c’è un gruppo abbastanza nutrito, composto da Red Bull, McLaren, Mercedes, Renault e forse Williams che, insieme a noi, può aspirare a lottare per la vittoria nelle prime gare. Poi avremo un quadro più realistico della situazione e un gruppetto più ristretto di squadre che si giocheranno il campionato: speriamo di farne parte anche noi. Non credo che per noi faccia molta differenza essere davanti o dietro alla Red Bull, forse la favorita, in termini di lavoro da fare: se devi recuperare moltiplichi le energie per farlo in fretta, se hai un vantaggio, fai la stessa cosa per mantenerlo. La Formula 1 è fatta così. L’obiettivo è sempre quello di avere la macchina più veloce del lotto: tutto il resto può essere decisivo in certi momenti ma, alla lunga, è chi ha il pacchetto più veloce che vince.”