Nannini, Capogruppo PDL a Maranello ma cittadino e imprenditore sassolese, lancia un appello ai Comuni del comprensorio ceramico, in primis a Sassuolo, affinché si mettano a tavolino per provare a concretizzare la proposta da lui fatta durante l’incontro tenutosi a Formigine tra le forze del PDL sul tema: “la crisi nel distretto ceramico”.
Spiega Nannini: “L’idea, certamente di non semplice realizzazione, ha un po’ le caratteristiche di un progetto Socialista d’altri tempi ma, vista la difficile situazione dell’industria ceramica italiana, ritengo sia una delle poche cose concrete che potrebbero aiutare veramente l’economia del distretto ceramico.
I comuni del distretto ceramico, insieme a forze sindacali, associazioni di categoria e banche locali dovrebbero studiare la possibilità di costituire un Consorzio della Ceramica Italiana che riunisca sotto un’unica gestione tutte quelle aziende ceramiche che sono state costrette a chiudere, o che lo saranno, a causa della crisi e del calo della domanda per le piastrelle italiane.
Tale Consorzio dovrebbe essere gestito da tecnici, responsabili commerciali e amministratori con provata esperienza nel settore e dovrebbe avere come scopo il mantenimento dei posti di lavoro ottimizzando le produzioni, riducendo i costi, aumentando la competitività dei prodotti e vendendo quindi le intere produzioni con fine ultimo il solo pareggio di bilancio.
L’alternativa è lasciare che le aziende che non ce la fanno più portino i libri in tribunale con le conseguenze che conosciamo tutti:
lavoratori disoccupati che devono fare il miracolo (oggi è davvero un miracolo) di trovare un altro posto di lavoro, artigiani e piccole imprese che vantano crediti che, forse, e solo dopo anni, potranno incassare in una percentuale minima, e che rischiano di dover chiudere a loro volta.
Questo Consorzio composto dal pool dei comuni, da rappresentanti delle forze sociali e dalle banche potrà, con più facilità, avere accesso a finanziamenti da parte di Regione, Stato e Comunità Europea;
potrà godere di importanti agevolazioni dall’agenzia delle entrate e dai fornitori di servizi che potranno così continuare a servire quegli stabilimenti produttivi che altrimenti avrebbero chiuso;
ottenere linee di credito e condizioni agevolate dalle banche stesse che ne fanno parte.
Mantenendo queste aziende operanti sotto la tutela e la gestione del Consorzio, la maggioranza dei lavoratori mantiene l’impiego, i creditori hanno la possibilità di essere pagati ed i materiali offerti potranno essere venduti a prezzi più competitivi sui mercati internazionali.
Sono chiarissimi, quindi, i vantaggi che tale Consorzio potrebbe avere se paragonato ad una azienda privata (ma, attenzione, non è contro il privato che vogliamo andare. Ribadisco: vogliamo cercare un modo per sopravvivere) e, pertanto, sarebbe positivo che assessori e sindaci del distretto ceramico ne valutassero la fattibilità, senza bocciarla a priori.
Si tratta di un’idea che va valutata in tutti gli aspetti e per la quale bisogna creare una struttura giuridica ideale.
Si tratta di un’idea che dà speranza a tutte quelle famiglie che hanno una o più persone che hanno perso il posto o che non sanno quanto a lungo ancora avranno un lavoro.
Non buttiamola nel cestino solo perchè viene da destra e non da sinistra; valutiamo cosa di questa idea è fattibile e cerchiamo di aiutare l’economia delle nostre imprese ed il futuro del distretto ceramico.
Non esistono destra e sinistra in queste cose, esistono idee e provvedimenti giusti o sbagliati, esiste la volontà di trovare un porto sicuro dove le tante barche Sassolesi in difficoltà che stanno navigando a vista, potrebbero approdare per evitare l’affondamento.
Felice Natale e un 2011 pieno di salute e serenità a tutti.
EMILIO NANNINI