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Mirandola, il Pd: minoranze “sleali” sul Festival filosofia

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Il segretario del Pd di Mirandola Maurizio Cavicchioli interviene nel dibattito sulla partecipazione del Comune al Festival della filosofia.

«Prendo atto con rammarico che le minoranze del nostro Consiglio Comunale hanno deciso di chiudere la stagione del dialogo e della condivisione sui temi importanti per la città. E’ già la seconda volta nel giro di pochi giorni che in seduta votiamo all’unanimità ordini del giorno concordati (controllo delle targhe straniere e festival della filosofia), e il giorno dopo le minoranze escono sui giornali attaccando la maggioranza e la giunta. E’ evidente che il bene della città, per il PdL, la Lega e la lista civica i Mirandolesi, è un tema assolutamente secondario rispetto alla ricerca spasmodica di visibilità a tutti i costi.

Nell’ordine del giorno sul Festival della filosofia presentato dalle minoranze si parlava di un comitato organizzatore orientato a inserire Mirandola fra le sedi del festival. Cosa assolutamente falsa, perché il comitato aveva proposto un altro evento in primavera, completamente scollegato dal festival. Il PdL ed i Mirandolesi avrebbero facilmente potuto accertarsene facendo una semplice telefonata in Comune.

Convinti che, per il bene di Mirandola, fosse opportuno mettere assieme tutte le forze politiche, il Pd ha presentato un ordine del giorno che poi è stato votato all’unanimità. Il giorno dopo la sorpresa di leggere per l’ennesima volta un violento attacco alla Giunta, dopo che le stesse forze politiche solo 3 giorni prima nell’Odg da loro proposto, avevano affermato che “..il Comune ha tutte le caratteristiche per strutture ed esperienza in organizzazione di manifestazioni culturali di importanza internazionale..”.

Se è la lotta sguaiata quella che vogliono i gruppi di minoranza la facciano pure, a noi non interessa confrontarci con chi si comporta in modo sleale. Andremo avanti per la nostra strada, dialogando con la città, forti del consenso che i cittadini di Mirandola ci hanno dato. Quando l’opposizione vorrà riaprire il dialogo, saremo sempre pronti, ma solo se ci sarà la loro disponibilità a confrontarsi in modo più corretto».