Con la riforma delle superiori il ministero dell’istruzione ha notificata a tutti gli istituti l’estensione dell’orario scolastico. Il suono dell’ultima campanella, di conseguenza, dovrebbe interessare anche chi si occupa di mobilità pubblica locale, della quale gli studenti sono i principali fruitori. In tutta Italia il sistema dei trasporti ha subito variazioni di orario per rispettare il termine delle lezioni.
Un adeguamento che, pare, non sia ancora stato applicato in alcune zone della nostra provincia come la tratta Reggio Emilia-Sassuolo e non solo: non sono ancora stati previsti adattamenti degli orari dei mezzi pubblici ai nuovi orari delle scuole.
Gli studenti che escono dagli istituti scolastici, perdono i treni e le corriere per una manciata di minuti. Per fare un esempio, i tanti ragazzi che quotidianamente, dalle zone ceramiche, si dirigono in città per studio sono costretti ad aspettare ore nelle stazioni prima di poter raggiungere le loro abitazioni. Una situazione assurda.
Come era prevedibile, nella rossa Reggio, gira voce che la colpa sia della solita Gelmini… Il Ministro, ovviamente, non c’entra niente con i trasporti pubblici. Le consuete strumentalizzazioni da parte delle sinistre…
Ad essere in difetto, questa volta, sono Act e Fer, una carenza che sta provocando non pochi disagi ai fruitori del “servizio” e alle famiglie che aspettano i figli. Sarebbe, infatti, sufficiente modificare gli orari di partenza di una manciata di pochi minuti.
I manager di Act e Fer ricevano compensi consistenti, per migliorare i servizi sono stati creati nuovi posti e nuove agenzie, dispiace che poi questi manager siano poi poco attenti alle esigenze degli utenti. Cosa sono state create a fare queste agenzie se non si occupano di adeguare gli orari dei mezzi di trasporto agli studenti e ai lavoratori?
Mi appello pubblicamente ai dirigenti di Act e Fer affinché la questione venga risolta in tempi rapidi la questione. Infondo, si tratta solo di una manciata di minuti…
(Fabio Filippi)