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AV nodo Bologna, Favia ed Defranceschi (5 Stelle): nuovo osservatorio ambientale e sostegno a commercio

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I consiglieri regionali Giovanni Favia ed Andrea Defranceschi (5 Stelle) ricordano in un’interrogazione che, il 29 luglio 1994, fu sottoscritto da Ministero dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna, Ferrovie dello Stato spa e Treno Alta Velocità spa, l’”Accordo quadro” sul “Quadruplicamento veloce Milano-Bologna-Firenze, servizio ferroviario regionale e centri di interscambio in Emilia-Romagna, trasporto delle merci su ferrovia”.

Sulla base di questo Accordo, il 17 luglio 1997, i Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti, Ferrovie dello Stato spa, Treno Alta Velocità spa, la Regione, Provincia e Comune di Bologna sottoscrissero l’”Accordo procedimentale”, che – secondo quanto riportano Favia e Defranceschi – stabiliva gli obblighi che i sottoscrittori si impegnavano ad osservare relativamente alla realizzazione delle opere previste. L’Accordo prevedeva l’istituzione di un “Osservatorio ambientale nodo di Bologna” per verificare il corretto adempimento degli obblighi ed all’art.9, tra l’altro, stabiliva anche che “trascorso il periodo di vigenza dell’Accordo senza che l’opera fosse stata completata, l’Accordo avrebbe dovuto essere rinnovato per un ulteriore periodo mediante la stipula di un nuovo Accordo da sottoporre alle prescritte approvazioni di legge”.

Visto che l’Accordo procedimentale del 1997 risulterebbe decaduto, i consiglieri chiedono quindi alla Giunta se si sia provveduto a sottoscriverne uno nuovo e quali ne siano i contenuti o, in caso contrario, se la Regione intenda proporre un nuovo Accordo.

Favia e Defranceschi citano anche una comunicazione inviata il 15 settembre 2009 “dall’allora assessore del Comune di Bologna Maurizio Degli Esposti”, con oggetto “Rinnovo Osservatorio ambientale Alta Velocità nodo Bologna”, in cui si sollecitava la necessità di rinnovare l’Osservatorio, anche in considerazione della “presenza di situazioni di criticità ambientali e disagio legate alle attività dei cantieri tuttora in attività”.

I consiglieri ricordano inoltre due comunicazioni, l’una dell’ARPA della Provincia di Bologna datata 11 marzo 2010, in cui si esprimevano “perplessità” sui valori dei dati relativi alla concentrazione di PM10 e delle polveri totali sospese, l’altra dell’Unità qualità ambientale del Comune di Bologna, datata 30 marzo 2010, con oggetto “Monitoraggio polveri nel cantiere Stazione Alta Velocità”, in cui si chiedeva, tra l’altro, l’attivazione di un “tavolo di confronto istituzionale” per valutare i dati, “nelle more della nomina del nuovo Osservatorio ambientale”.

A questo proposito, Favia e Defranceschi vogliono sapere dalla Giunta regionale quali siano i motivi per cui non è stato ancora insediato il nuovo Osservatorio e quali azioni intenda porre in essere per riattivarlo, in modo da procedere alle attività di controllo e monitoraggio dei lavori.

I consiglieri, infine, puntano il dito sui disagi per i residenti e per le attività economiche della zona di via de’ Carracci a Bologna, che, per il protrarsi dei lavori, avrebbero assunto dimensioni “notevolmente superiori” a quanto preventivato.

La richiesta degli esponenti del movimento 5 stelle è che la Regione Emilia-Romagna attivi azioni a supporto delle attività economiche interessate dalle opere, analogamente a quanto fatto dalla Regione Lombardia che, nell’aprile 2009, insieme al Comune di Milano, ha firmato una convenzione per destinare 3 milioni di euro ai commercianti danneggiati dalla presenza di cantieri di opere pubbliche.