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Festival filosofia: ‘tiratardi’ fino a mattina

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“La fortuna dimostra la sua potenza dove non è ordinata virtù a resisterle” e per quanti vorranno domani sabato 18 settembre i diversi aspetti della fortuna saranno ancora nelle piazze di Modena, Carpi e Sassuolo, tra speranza e catastrofe, imponderabile, rischio e responsabilità.

La giornata di domani comincia con le lezioni magistrali affidate a grandi nomi del pensiero contemporaneo: Jean-Pierre Dupuy, Salvatore Natoli, Frank Furedi, Elena Esposito. Si prosegue fino all’alba con il Tiratardi, la non-stop notturna del festivalfilosofia. Sono in programma appuntamenti con artisti importanti come Alessandro Bergonzoni, Paolo Rossi e Stefano Benni. E per ricordarci che non esiste solo la fortuna, Carpi dedica al ragioniere più famoso d’Italia – Fantozzi – una maratona di proiezioni, fino a notte inoltrata.

Programma filosofico

Sabato mattina sono previste sei lezioni magistrali: Jean-Pierre Dupuy esporrà la sua teoria globale della catastrofe, mostrando le connessioni tra male naturale e male morale (Modena, Piazza XX Settembre, 10.00); Salvatore Natoli guarderà all’imponderabile che governa la vita morale mettendo tragicamente a repentaglio l’ideale della misura (Modena, Piazza Grande, 11.30); Elena Esposito mostrerà come ogni proiezione probabilistica, soprattutto nei mercati finanziari dei “futures”, comporti sempre un quadro “finzionale” orientato da aspettative di aspettative (Carpi, Piazzale Re Astolfo, 10.00); alla teoria del rischio in una delle sue più avanzate formulazioni sociologiche è dedicata la lezione di Raffaele De Giorgi (Carpi, Piazza Garibaldi, 11.30). Pier Paolo Portinaro (Sassuolo, Palazzo Ducale, 10.00) e Frank Furedi (Sassuolo, Piazza Garibaldi, 11.30) discuteranno due importanti strategie di condotta per neutralizzare i rischi: il primo ricostruirà i princìpi dell’«etica della responsabilità», mentre il secondo discuterà criticamente il “principio di precauzione”.

Il programma filosofico della giornata di sabato prosegue nel pomeriggio con la lettura della lectio del filosofo Peter Sloterdijk – che per motivi personali non potrà essere presente al festival – che affronterà il tema dell’occasione in una grande diagnosi d’epoca, per mostrare come la modernità – nata nella celebrazione del rischio, dell’avventura, del viaggio e della scoperta – abbia subìto un ripiegamento nel segno delle assicurazioni e delle rassicurazioni (Modena, Piazza Grande, 16.30); Jürgen Moltmann discuterà se e quanto il futuro degli uomini sia disponibile alla loro scelta nella lezione dal titolo “Speranza” (Modena, Piazza Grande, 18.00); François Jullien presenterà il pensiero della trasformazione contenuto nei Ching, testo divinatorio fondamentale della cultura tradizionale cinese (Carpi, Piazzale Re Astolfo, 16.30); Angelo Panebianco, operando su modelli diffusi nelle scienze sociali, analizzerà il rapporto tra cause ed effetti, spiegazione e previsione dei fenomeni, in una linea che rimette in gioco il tema dell’autonomia dell’azione (Carpi, Piazzale Re Astolfo, 18.00); a una singolare promessa di fortuna, nel cuore stesso di un mondo apparentemente governato dalle gerarchie della risultanza statistica, si rivolgerà invece Milad Doueihi con una lezione sulla funzione “I am feeling lucky / Mi sento fortunato” del motore di ricerca Google (Sassuolo, Piazza Garibaldi, 16.30), mentre Enzo Bianchi nella lezione “Precarietà della fede” parlerà di come anche in ambito religioso la fede sia spesso piena accettazione di “precarietà”, gratuita fiducia in Dio (Sassuolo, Piazza Garibaldi, 18.00).

Gli appuntamenti con i filosofi proseguono anche sabato sera: spesso vengono dati in sorte ruoli e condizioni che non rispecchiano il merito e la giustizia, come nel caso della condizione femminile, di cui parlerà Michela Marzano nella lezione “Sorte di donna?” (Carpi, Piazza Garibaldi, 21.00) mentre un insolito “filosofo” prenderà la parola nella lezione magistrale “Vastità”: per tutti i nati con la camicia (di forza), il talentuoso attore-autore Alessandro Bergonzoni inseguirà la fortuna nei suoi paradossi linguistici più eloquenti e avventurosi, chiedendo «a tutti i nati con la camicia di forza di tornare innati, di puntare tutto sul tutto, di giocare senza sapere a cosa. Perché solo coi dadi tondi, le salite e le discese, si capirà se perdiamo o se le nostre guarnizioni tengono, a noi e al mondo» (Sassuolo, Piazza Garibaldi, 21.00).

La sezione del festival “La lezione dei classici” prosegue sabato 18 settembre: Tullio Gregory, membro del Comitato scientifico del Consorzio, commenterà i Saggi di Montaigne, forse il principale spartiacque nella cultura dello scetticismo e testo capitale della modernità (Modena, Chiesa di San Carlo, 15.00), Sergio Givone commenterà i Saggi di teodicea di Leibniz (Carpi, Biblioteca Loria, 15.00), mentre Remo Bodei terrà una lezione sul De fato di Cicerone, vera e propria enciclopedia di dottrine morali antiche che ha non poco influenzato il pensiero dell’Occidente (Sassuolo, Palazzo Ducale, 15.00).

Si aggiungono poi i dibattiti. In “Vertigine dell’enciclopedia” si discute di come il dispositivo d’ordine per eccellenza, il campo enciclopedico ambisce a sistemare il sapere secondo un criterio ontologico che è tuttavia caratterizzato da una struttura paradossale, perché tale criterio viene rovesciato in un criterio alfabetico che restituisce alla consultazione accostamenti fortuiti: ne discuteranno in un grande dibattito condotto da Armando Torno Remo Bodei, Maurizio Ferraris, Tullio Gregory e Giovanni Reale (Modena, Chiesa di San Carlo, 19.30). Marcello De Cecco e Oscar Giannino invece, in un dibattito condotto dalla giornalista Maria Concetta Mattei, si confronteranno su un’altra valenza economica della fortuna, ossia se il mercato produca ordine ed equità in modo cieco e spontaneo (come se fosse esso stesso una dea bendata) o non debba invece essere governato da regole (Modena, Chiesa di San Carlo, 21.30).

Tiratardi: appuntamenti non-stop a Modena, Carpi e Sassuolo

Tiratardi, la non-stop notturna del festivalfilosofia, si apre a Modena con la performance teatrale “Aspettando Godot. L’ergastolo bianco”, liberamente ispirata all’opera di Beckett, in cui i ricoverati dell’Ospedale psichiatrico-giudiziario di Reggio Emilia con il loro Laboratorio teatrale portano in scena dialoghi che ben esprimono la profonda connessione tra la connessione del personaggio teatrale e la loro, realissima. Il cinema del grande regista polacco Krzysztof Kieslowski si misura con il caso e la sorte nelle proiezioni che a partire dalle 20.00 si tengono presso la Sala Truffaut (rassegna curata da Alberto Morsiani e Associazione Circuito Cinema): domani sera, uno dpo l’altro, saranno proiettati Film Blu, Film Bianco e Film Rosso. Si prosegue con lo scrittore Paolo Nori che leggerà brani della sua recente traduzione dell’opera “La donna di picche” di Aleksandr Puškin (Palazzo Santa Margherita, 21.00) mentre l’improvvisazione sarà il filo conduttore del concerto presentato dalla Gioventù Musicale Italiana, “La fortuna di Schumann e Chopin”, dove il pianista classico Carlo Balzaretti eseguirà alcuni brevi brani (rigorosamente estratti a sorte da un carnet definito) e Michele Di Toro, pianista jazz, tenuto all’oscuro del programma, dovrà improvvisare dopo ognuno di essi, in una “sfida” divertente e intellettualmente impegnativa commentata dal musicologo Maurizio Franco (Chiesa del Voto, 21.00). Al centro della serata modenese lo spettacolo dal titolo di ispirazione patafisica “Eccezione come regola” che porta in scena Paolo Rossi. Basta guardare le cose in maniera diversa: la patafisica – “scienza delle soluzioni immaginarie e delle leggi che regolano le eccezioni”, secondo la definizione di Alfred Jarry – ha questo suo metodo rigoroso per spiegare l’assurdità della sorte e la sua infondatezza. Ne sorgono monologhi comici e tragici, corrosivi e surreali, il meglio del ritrovato Paolo Rossi, grande nomade comico, in grado di coniugare teatro classico, intrattenimento circense e dimensione pop (Piazza Grande, 21.00). Ma domani sera ci sarà anche la musica di Alberto Camerini (Ex Ospedale Sant’Agostino, 22.30) e quella della cantautrice Cristina Donà, interprete dell’emozione che accomuna la vertigine degli spazi siderali e l’esperienza delle giornate umane (Ex Ospedale Sant’Agostino, 23.30). Gli appuntamenti della non-stop modenese proseguono, sempre in musica, fino alle ore piccole Eraldo Bernocchi e Lorenzo Esposito Fornasari saranno in concerto a Palazzo Santa Margherita (23.30), a seguire Driver and Driver (Ex Ospedale Sant’Agostino, 00.30) e fino a notte inoltrata il DJ set di AD Bourke, in collaborazione con NODE, il Festival internazionale di elettronica e live media (Palazzo Santa Margherita, 00.30).

Il Tiratardi di Carpi si inaugura con la prima proiezione “Com’è umano lei!”, l’esclamazione che punteggia le vessazioni quotidiane da parte dei superiori aziendali del ragioniere più famoso d’Italia, espressione che dà il titolo alla rassegna cinematografica su questa maschera contemporanea ultra-umana, caparbia e risoluta tanto quanto la nuvoletta nera che immancabilmente lo tampina. La maratona fantozziana comincia con Fantozzi e prosegue fino alle prime ore di domenica con Il secondo tragico Fantozzi e Fantozzi contro tutti (Biblioteca Loria Auditorium, dalle 20.30). Appuntamento con Stefano Benni (Piazzale Re Astrolfo, 21.00) che leggerà dell’amore a senso unico, figura universale della “coscienza infelice”, personificato da una potentissima divinità indiana dal nome lungo e minaccioso “Amikinont’amanonamikit’ama”, ideata dall’autore nel racconto “Il destino sull’Isola di San Lorenzo” (da Il bar sotto il mare). Musica fino a mattina a partire dal concerto dei Perturbazione (Piazza Garibaldi, 22.30) e dal Ajello DJ set (Cookies Kitchen & Bar, 23.30), passando per i concerti di Jan Bang e Eivind Duo (Teatro Comunale, 00.00), Un dead live (Officina gastronomica, 00.30), Heike Has The Giggles (Mattatoio, 1.30), fino ai DJ set di Enver e Pecorari e I recensori bendati (Mattatoio, 2.30).

A Sassuolo, dopo la lezione magistrale di Alessandro Bergonzoni, la serata del Tiratardi vedrà protagonista Rossana Casale: l’improvvisazione, così legata al tema della fortuna, è uno dei tratti caratteristici della musica Jazz e in occasione del festival, la cantante riunirà il suo storico quintetto per il concerto “Rossana Casale fluke Jazz Quintet”, dove fluke sta per “colpo di fortuna”, con un repertorio di standards che salderà l’energia del gruppo all’originale qualità vocale della cantante (Piazza Garibaldi, 22.30).

Mostre e installazioni

L’ampio campionario di rappresentazioni iconografiche della Fortuna – tanto le sue personificazioni, quanto le immagini che ne simboleggiano l’operare – viene saggiato in diverse attività dei tre giorni. Con il festivalfilosofia inaugurano ben ben 32 allestimenti d’arte, tra esposizioni e installazioni.

Ecco le mostre proposte dagli istituti culturali di Modena, Carpi e Sassuolo.

Immagini fortuite, frammenti di esperienze impermanenti lasciano la loro traccia nel lavoro dell’artista giapponese Daido Moriyama, tra le figure più interessanti della fotografia nipponica contemporanea. La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena gli dedica “Visioni del mondo”, una grande retrospettiva a cura di Filippo Maggia allestita nei rinnovati locali dell’ex ospedale Sant’Agostino a Modena. Sei un artista fortunato? E’ la domanda posta via mail dalla Fondazione Fotografia di Modena a una selezione di 100 autori contemporanei; le risposte hanno preso la forma di piccoli testi, schizzi, fotografie. Raccolte nel volume “Are you a lucky artist?” edito da Skira per la cura di Francesca Lazzarini, sono esposte nella omonima mostra alla Biblioteca Civica d’Arte Poletti di Modena. Di deciso sapore “Fluxus” – una delle correnti artistiche più interessanti degli anni Sessanta, che rivendica il carattere artistico dei gesti più casuali – le proposte della Galleria Civica di Modena. Nella rassegna “Governare il caso” protagonista è l’improvvisazione: videoinstallazioni e performance vocali e musicali si susseguono a ripetizione nelle tre serate del festival, giungendo il sabato a invadere la notte; la voce di Mihail Karikis, i virtuosismi della chitarra sarda di Paolo Angeli e le performance-racconto di Massimo Furlan sono solo alcuni dei molti appuntamenti in programma (Modena, Chiostro del Palazzo Santa Margherita). Nelle sale della Galleria Civica, al primo piano del Palazzo, sarà allestito un omaggio a John Cage, il grande sperimentatore della musica novecentesca, eletto a nume tutelare dell’intero progetto. La rotondità della palla segnala anche nei giochi di competizione, come lo sono gli sport, il ruolo immancabile della nostra dea, anche quando, come nel caso della pallavolo, il meccanismo di gioco sembra ferreo, governato da schemi geometrici e mosse degne di una grande partita a scacchi. Wainer Vaccari gli dedica “Elevation”, una intera mostra ispirata al volley, dove l’eroismo dei gesti e dei corpi viene colto proprio negli attimi estremi di sfida al movimento vorticoso e indifferente della palla (Chiesa di San Paolo, in collaborazione con il Comitato Organizzatore dei mondiali di Pallavolo). La continua apertura di scenari imprevedibili introduce ricorrenti tentativi di addomesticare il futuro. Il rapporto costantemente rinnovato tra gli uomini e gli astri rientra nell’aspirazione di guadagnare rappresentazioni mentali ordinate e “ritratti del cielo” nei quali proiettare i propri destini. È il tema della mostra “Il gioco delle sorti”, presso il Museo della Figurina di Modena. Un’ampia scelta di figurine dall’iconografia a motivo astrale indica la persistenza e la diffusione di motivi mitologici connessi all’influsso delle costellazioni e dello zodiaco sulle sorti umane, anche in un medium come la figurina, prodotto ad alta tiratura e dalla destinazione pubblicitaria. Gli fa da contraltare “La fortuna nelle collezioni estensi”, un’esposizione di codici e stampe dal XV al XIX secolo allestita nelle sale della Biblioteca Estense Universitaria di Modena. Aspetto cruciale della vita di Corte, compresa quella estense, l’interrogazione degli astri per trarne oroscopi si mostra qui nei suoi tratti nobiliari, in particolare con gli oroscopi formulati per personaggi come Ercole II, Alfonso II e il cardinale Ippolito II.

A Carpi la mostra “Dea fortuna” al Museo Civico presenta vari motivi iconologici, parzialmente corrispondenti alla Tavola 48 dell’Atlante della memoria in cui il celebre storico dell’arte Aby Warburg aveva organizzato un percorso tematico sulle raffigurazioni della Fortuna. Dalla “Ruota della Fortuna” di codici miniati e manoscritti medievali, sino alla complessa allegoria cinquecentesca di Agnolo Bronzino, la Fortuna si rivela in un susseguirsi di figure alate, velate o in equilibrio su una sfera, con il lungo ciuffo che dalla nuca sventola davanti alla fronte, libero al vento oppure “acciuffato” da qualche fortunato. Agli sfarzi rinascimentali si ispira anche Le bandiere della Fortuna, un intervento di Public Art curato da Betta Frigieri e Luca Panaro in cui quattordici bandiere bianche ospiteranno reinterpretazioni dell’iconografia di Fortuna ad opera di altrettanti artisti contemporanei, tra cui Karin Andersen e Bertozzi&Casoni (Cortile d’Onore del Palazzo dei Pio). E alla fatalità degli eventi che accompagnano lo stare al mondo, dove destino individuale e trasformazione del mondo esterno si corrispondono come in uno specchio è dedicata Your Chance, un originale evento espositivo con installazioni e performance realizzato da Alberta Pellacani e Barbara Corradini (Palazzo Pio, Sala delle Vedute, con performance la sera di sabato 18).

Sassuolo dedica la mostra “PRG. Per grazia ricevuta”, allestita al Palazzo Ducale per la cura di Luca Silingardi, agli ex voto custoditi nella chiesa di San Francesco in Rocca. Per la prima volta esposte al pubblico, 52 tavolette dipinte, datate dal XVI al XIX secolo, sintetizzano in scene semplici ed efficaci lo scampato pericolo e la riconoscenza dei devoti. Infermità, accidenti e malanni possono però annunciarsi anche senza ferire, passando tangenzialmente alla vita nella forma dello scampato pericolo. Una devozione secolare ne ha lasciato traccia in tavolette dipinte di “ex voto”, tributi di riconoscenza alla imperscrutabile e, nel caso, generosa provvidenza cristiana. Alessandro Bergonzoni allestisce un reparto d’incubazione per Fortu-nati, cioè «quaderni, fogli e quadri-fogli, disegni e scrittura» – la sua – di cui gli spettatori potranno così vedere il sorgere (Galleria Paggeriarte).

Alle mostre proposte dagli istituti culturali di Modena, Carpi e Sassuolo, si le esposizioni ideate dalle gallerie d’arte private delle tre città. Per consultare l’elenco completo delle gallerie d’arte private che espongono per il festivalfilosofia e le schede relative a ciascuna mostra basta andare sul sito www.festivalfilosofia.it nella sezione “mostre e installazioni” e di qui cliccare in fondo alla pagina sul link “Le gallerie d’arte per il festivalfilosofia”.

Tra queste segnaliamo, a Modena, la retrospettiva che la Galleria 42 contemporaneo dedica a Giuseppe Desiato, antesignano della Body Art e dell’arte performativa italiana; “Non c’è suspance, né morale, né cause ed effetti”, citazione dal romanzo “Mattatoio n.5” di Kurt Vonnegut, titola invece la videoinstallazione di Diego Zuelli, proposta dalla galleria Betta Frigieri e ispirata al senso di attesa e di incombenza della catastrofe totale; le sfumature accidentali o predestinate che governano il vivere quotidiano sono al centro dell’indagine degli artisti Peter Fischli e David Weiss. “The Way Things go” è il titolo della mostra a loro dedicata dalla galleria Metronom e anche di uno dei due film esposti in mostra. Si espongono alle catastrofi, si assumono rischi, si aprono all’avventura del quotidiano: sono i celebri e sfortunati personaggi dei fumetti i protagonisti della mostra di Luigi Leonidi alla Galleria Amphisbaena “Paper faber fortunae suae”. La scelta iconografica dell’artista ricade, infatti, su soggetti come Paperino, perseguitati dal fallimento e dalla sventura. Tuttavia, mentre nel mondo disneyano i protagonisti agiscono tutelati dalla finzione, qui sono precipitati nella comune condizione umana. Le luci ipnotiche delle slot machines invece diventano “Luci della malora” negli scatti di Luigi Ottani, esposti dalla Galleria Under House. Il fotografo cattura i giocatori all’opera, la leva della slot che si abbassa, i simboli che si susseguono nel monitor. Finchè la compulsione del gioco si trasforma in disperazione e la fortuna in malasorte.

Un “diario di bordo” cromatico di luoghi e incontri, voli e volti, nei quali avventura e viaggio emergono dalla memoria si ritrova anche in Forse una via, mostra dell’artista Paolo Valle alla Galleria PuntoArte; così anche per il viaggio avventuroso sulle tracce di Lenny Pescara, cantautore disperso negli States, che costituisce uno dei temi guida della collettiva La fortuna come caso alla Galleria Spazio fisico. I mille volti dell’accadimento e dei suoi sistemi d’interpretazione e addomesticamento – dalla ruota del Dharma alla divinazione dell’I-Ching, dalla personificazione iconografica alla chiaroveggenza – sono rielaborati dagli artisti che partecipano alla mostra “ac_cadere”, in programma presso la galleria Arte Ekyp. La fortuna è cieca e instabile anche nell’interpretazione contemporanea dell’artista Stefano Ricci, le cui opere sono esposte presso la galleria D406 nella mostra “Come guidare la macchina cieca”. Di una fortuna inseparabile dall’atto del vedere, che propaga i suoi occhi in ogni parte del corpo e sfugge a ogni bendatura, è piena la mostra Good Luck, Look Luck di Giuseppe Mastromatteo, che si interroga sul controllo percettivo della sorte presso la Galleria San Salvatore Art Project. All’originario istinto apotropaico e immunizzante è dedicata la mostra Micromondi, nella quale Stefano Alinari propone i suoi gioielli magici, talismani che assolvono la doppia funzione di ornare e proteggere (Galleria Mies). Infine, vi è un avvenire che è passato, un futuro anteriore che, prima di adesso, veniva immaginato e si è fatto via via presente e quindi passato come fa vedere la mostra Opere e fati di Ascanio Tacconi allo Studio Vetusta.

A Carpi divinazione delle Sibille e utilizzo del telaio come improbabile strumento di lettura del futuro sono al centro anche della serie di installazioni dal titolo complessivo La grande danza, opere di Lisa Castellani ispirate ai motivi iconografici del Palazzo Schifanoia di Ferrara presso la Galleria Abitart. Da sempre fondale dei pronostici, al Cielo e al suo ruolo nella previsione delle sorti è dedicata la mostra La forma delle nuvole di Aldo Meschiari, che ripercorre il connubio tra le nuvole e la Fortuna dalle sue origini astrali e divinatorie ai suoi esiti scientifici e statistici nella meteorologia alla Galleria d’Arte Soho. Interesse per le forme della divinazione e della chiaroveggenza si riscontra anche ne Lo sguardo della Strega, installazione di Valentina Maddalena Lugli che insegue le figure, soprattutto femminili, della cattura di un futuro incerto, come la Papessa, l’Imperatrice e la Luna (Laboratorio d’Arte).

A Sassuolo è la crisi epocale e critica dell’odierna organizzazione sociale sono al centro della mostra di Stefano W. Pasquini, The End of the 90s and the Impressionists, dove l’ultimo decennio viene presentato nei suoi tratti di catastrofe incombente (Magazzini criminali); viaggio e vagabondaggio, sfida audace della sorte, andata per mari che si mette a poppa ogni certezza economica e sociale e accetta il rischio di esperienze dove ogni proporzione abituale viene scardinata sono i temi dei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift trasposti da Laura Serri nella mostra I giardini di Lilliput al Criminali Open Space. E Settemilamiglialontano hanno anche viaggiato artisti fotografi e operatori video che in sella a una motocicletta hanno attraversato terre, paesaggi, culture, in cerca non di risposte, ma di conoscenza della varietà del mondo (Tik.farm presso la Cavallerizza Ducale). Al conflitto tutto contemporaneo tra le scelte degli individui e la costrizione della società è dedicata la mostra fotografica di Simone Ferrarini, Nella buona e nella cattiva sorte allestita presso Magazzini Lab.

IN CASO DI PIOGGIA:

– a Modena: le lezioni magistrali e gli spettacoli previsti in Piazza Grande si terranno nella tensostruttura di Piazza XX settembre e saranno visibili sui maxischermi della Chiesa di San Carlo.

– a Carpi: le lezioni magistrali e le letture si terranno nella tensostruttura di Piazzale Re Astolfo.

– a Sassuolo: le lezioni previste in Piazza della Rosa e a Palazzo Ducale si terranno nella tensostruttura di Piazzale Avanzini.

Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel.059/2033382 e www.festivalfilosofia.it