Sono partiti in questi giorni a Fanano i lavori di consolidamento del ponte del Fosso delle Sassaie, lungo la strada provinciale 324 nei pressi del confine con il bolognese.
Con un investimento di oltre 200 mila euro, la Provincia di Modena effettuerà il completo recupero del manufatto. Ma non solo: per garantire una maggiore sicurezza, la sede stradale sarà allargata adeguandola alle esigenze del traffico odierno.
I lavori dureranno tre mesi e da lunedì 30 agosto il ponte chiude per circa 45 giorni: il traffico leggero (sotto le cinque tonnellate) transiterà regolarmente percorrendo un passaggio, a monte del ponte stesso, che la ditta incaricata dalla Provincia, la Zaccaria costruzioni di Montese, sta realizzando in questi giorni; i veicoli pesanti, invece, saranno deviati sulla viabilità provinciale, in particolare sulla sp 4 Fondovalle Panaro, sp 27 della Docciola e sulla sp 623.
«Questo tratto – afferma Egidio Pagani, assessore provinciale alla Viabilità – rappresenta un collegamento strategico fra la montagna modenese e bolognese sia dal punto di vista turistico ma anche produttivo. Con questo intervento, oltre a mettere in sicurezza il ponte, cerchiamo di soddisfare le esigenze di una mobilità più efficiente di diverse attività economiche della zona, tra cui quelle legate alla macellazione della carne, la distribuzione di acque minerali e i poli artigianali. Nel 2008 – ricorda Pagani – la Provincia aveva realizzato un intervento analogo sul vicino ponte sul rio Dardagna».
Il progetto prevede l’asportazione del pietrame degradato, il rinforzo dei muri di sostegno dell’unico arco del ponte e la realizzazione di un nuovo impalcato largo oltre otto metri che consentirà l’allargamento della strada e installazione di nuovi guardrail. Per far fronte al previsto aumento del traffico sul ponte, la fondazione sarà rinforzata con una serie di micropali fissati nel terreno e con nuovi tiranti metallici nell’arco. La ristrutturazione sarà completata dalla piantumazione di essenze arboree autoctone e dalla pulizia dell’alveo a monte e a valle del ponte. Prevista anche una nuova piazzola nei presi del ponte per consentire la sosta ai mezzi pubblici di linea fuori dalla carreggiata.
La Provincia è impegnata in un piano di recupero dei ponti della montagna modenese, anche attraverso la realizzazione di nuove strutture più funzionali alle esigenze del traffico di oggi, come nel caso del Pescale, inaugurato di recente a Frignano. Sono già stati restaurati il ponte dei Leoni a Strettara a Montecreto, il ponte del Prugneto sullo Scoltenna a Sestola, a Montecerreto di Lama Mocogno e il ponte Bacconi a Vesale sempre a Sestola, il ponte sul Rossenna a Gombola di Polinago e il ponte storico sul Rio Re a Montecreto. In autunno sarà ultimato il recupero del ponte di Talbignano di Polinago, aperto al traffico nelle settimane scorse.