Mentre inizia la seconda settimana della pausa estiva, il pensiero della Scuderia Ferrari Marlboro va già al prossimo impegno in programma sul leggendario circuito di Spa-Francorchamps, dove si svolgerà la tredicesima prova del Campionato del Mondo di Formula 1. Una tappa importante quella delle Ardenne per gli uomini di Maranello, là dove la storia della Scuderia Ferrari passa attraverso una lunga serie di straordinari successi, iniziati negli anni 1952 e 1953 con Alberto Ascari al volante della Ferrari 500 F2 e poi replicati nel 1956 da Peter Collins su Ferrari D50, nel 1961 da Phil Hill a bordo della F156 e nel 1966 da John Surtees su una Ferrari 312 F1-66. Dopo la lunga pausa di Zolder, dove il Gran Premio si trasferì dal 1971 al 1982, in alternanza con l’altro circuito belga di Nivelles, la Ferrari tornò al successo a Spa ad opera di Michael Schumacher, il pilota che qui ha vinto più volte, aggiudicandosi la corsa nel 1996 con la F310, nel 1997 con la F310B, nel 2001 con la F2001, nel 2002 con la F2002. A proseguire la lunga scia di vittorie ha poi pensato Kimi Raikkonen nel 2007 su F2007 e nel 2009 sulla F60, mentre nel 2008 la rossa sul primo gradino del podio è stata la F2008 di Felipe Massa.
Dalla sua prima edizione, avvenuta nel 1950, e fino al 1970, il Gran Premio del Belgio di Formula 1 si è svolto a Spa-Francorchamps, il più antico e famoso circuito automobilistico belga. Il lungo e velocissimo tracciato storico era il risultato del collegamento progettato da Jules de Their e Henri Langlois Van Ophem, tra le tre strade statali che collegavano le cittadine di Malmedy, Stavelot e Francorchamps, nelle Ardenne. Il percorso di forma triangolare lungo quasi quattordici chilometri era tra i più lunghi del calendario, allo stesso tempo uno dei più impegnativi per via degli interminabili tratti rettilinei. Nella seconda metà degli anni ’60 la pista fu adeguata, per quanto possibile su un percorso destinato alla viabilità ordinaria, ai nuovi standard di sicurezza, ma la accresciuta pericolosità del tracciato per le vetture che, sempre più performanti grazie all’avvento degli alettoni, dovevano affrontare percorrenze in curva elevatissime, provocò il trasferimento della prova prima sul circuito di Nivelles, che ne ospitò due edizioni, poi a Zolder, per dieci edizioni.
Si dovette aspettare fino al 1983 perché il Gran Premio tornasse a Spa, grazie ad opere di ammodernamento che resero il circuito più sicuro, anche se meno veloce e più corto. Al nuovo tracciato semipermanente lungo circa sette chilometri, che continuava ad utilizzare tratti di viabilità ordinaria – dalla curva di Blanchimont fino alla fine del rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante La Source e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità rimaste del vecchio percorso – venne inoltre inserita una doppia chicane denominata Bus stop e nuovi box costruiti poco prima di quest’ultima curva, in conformità con il regolamento che richiedeva ai circuiti una zona di partenza situata in piano. Ulteriori modifiche vennero apportate negli anni alla chicane, alle vie di fuga e grazie alla realizzazione di una strada statale che gira intorno al circuito, oggi la pista non è più utilizzata per la viabilità ordinaria, diventando a tutti gli effetti un tracciato permanente. A dispetto delle innumerevoli modifiche Spa continua a essere uno dei tracciati più spettacolari del calendario, grazie a curve come l’Eau Rouge, una velocissima e ripida sinistra-destra in salita che prende il nome del fiume che scorre non lontano, da percorrere teoricamente con l’acceleratore completamente premuto, ma spesso anche per ‘merito’ dell’ imprevedibilità delle condizioni meteorologiche.