Sarà tutto dedicato a Bach il concerto di pianoforte di Giuliano Ruggi in programma alla Pieve di Rubbiano (Montefiorino) oggi, domenica 8 agosto, alle 21, nell’ambito della rassegna “Armonie fra musica e architettura” che, sempre oggi alle 21, propone anche un appuntamento a Ligorzano di Serramazzoni con Massimo Andrea Verzilli all’organo e Guido Tacchini ai flauti: in programma ancora Bach, insieme Mozart, Van Eyck e Gherardeschi. Entrambi i concerti sono a ingresso libero.
Giuliano Ruggi si è diplomato al Conservatorio Boito di Parma e ora, oltre all’attività concertistica, è organista titolare della chiesa parrocchiale di Pozza di Maranelo.
Il duo formato da Verzilli e Tacchini ha partecipato come Antiqua Harmonia Mediolanensis, con un repertorio per flauti dolci e tastiere antiche che spazia dal tardo Medioevo al ‘700, a diverse rassegne concertistiche e a concorsi in Italia e all’estero.
“Armonie”, la rassegna di concerti nelle chiese del territorio modenese, è promossa dalla Provincia di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con la direzione artistica dell’associazione “Amici dell’organo Johann Sebastian Bach”.
Tra gli obiettivi anche la valorizzazione del ricco patrimonio di chiese e pievi della provincia, come la Pieve di Rubbiano che si trova sull’antica via Bibulca, l’unica strada che nel VII secolo raggiungeva la Toscana valicando l’Appennino al Passo delle Radici. L’odierno edificio risale periodo tra il X e il XII secolo ed è a tre navate con transetto provvisto di tre absidi, sul modello del Duomo di Modena. Diversi i capolavori romanici che si possono ammirare, tra questi un’acquasantiera scolpita con una coppia di sirene alate e una coppia di zampe d’arpia attribuita al maestro delle Metope, attivo sulla scia del Wiligelmo al Duomo di Modena attorno al 1130.
A Ligorzano di Serramazzoni i resti dell’antica chiesa romanica, invece, sono ancora visibili inglobati in una casa con torre quattrocentesca. Nell’attuale chiesa, intitolata ai Santi Ippolito e Cassiano e costruita nel 1905, sono conservato dipinti del Seicento, mentre l’organo è del 1857, opera di Nicomede Agati.