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Monchio, primo comune del Parco Nazionale ad aderire alla Green Economy

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Un comune a risparmio energetico e ad impatto ambientale pari a zero: si connota così Monchio delle Corti. Con un progetto di l’installazione di pannelli fotovoltaici nel comprensorio del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e che prosegue l’iniziativa “Sole e Parco”, di un anno fa per la diffusione di sistemi di produzione energetica rispettosi per l’ambiente.

Claudio Moretti, presidente del Parco dei Cento Laghi e sindaco di Monchio delle Corti, paese che ha già aderito all’impianto fotovoltaico così si

esprime: “Abbiamo deciso di lanciare il Comune di Monchio delle Corti come un Comune a impatto zero, sul nostro territorio sono già presenti diversi impianti per la produzione idroelettrica di energia. Le risorse rivenienti dagli investimenti verranno indirizzate su due priorità: migliorare i servizi ai cittadini ed avviare un piano di sviluppo finalizzato al risparmio energetico negli edifici. Lo scopo finale sarà quello di avviare un percorso virtuoso che faccia da volano per creare opportunità economiche in un territorio che ha assoluta necessità di invertire una tendenza allo spopolamento che sembra irreversibile. Solo così il nostro comune potrà far emergere tutte le eccellenze ambientali di cui dispone. Quindi voglio

evidenziare: nessun fine speculativo; solo un veloce cambiamento di mentalità rispetto al passato”.

“Lo scorso giugno – precisa Moretti – abbiamo assegnato l’appalto per i lavori di costruzione per l’impianto fotovoltaico che verrà realizzato nel comune di Cozzanello, ai confini di Palanzano. Tale impianto occuperà circa due ettari di terreno e produrrà l’energia corrispondente a quasi un Mw. Si prevede una produzione annua di oltre un milione di Kwh”.

Quali i numeri del risparmio energetico e ambientale?

“Prevediamo un risparmio di 600 tonnellate di anidride carbonica (CO2) l’anno – il geometra Renato Bacchieri, dell’Ufficio tecnico del Comune -, di

0,982 tonnellate di diossido di zolfo (SO2) e di 0,612 tonnellate ossido di azoto (NOx). Quindi una minore emissione di polveri sottili pari a 0,015 tonnellate. È stata inoltre elaborata una stima di prudenziale 1.220.000 KWH di produzione di energia annuale”.

Sempre nel comune di Monchio, è in programma l’installazione di un impianto biomassa, previsto per il prossimo autunno. Tale impianto sarà costituito da una caldaia che, bruciando cippato di legna vergine, produrrà acqua calda per il riscaldamento. Vengono servite le utenze pubbliche come le scuole, le case protette, le palestre e le utenze private che ne faranno domanda.

“Nel comune – prosegue Bacchieri – è già in funzione dallo scorso marzo un impianto fotovoltaico, installato sul tetto della Casa protetta comunale di Monchio. La struttura, costituita da un moderno sistema integrato, si mimetizza perfettamente con le tegole presenti sul tetto, creando un impatto ambientale pari a zero. L’energia prodotta viene utilizzata nel seguente

modo: una parte viene utilizzata per lo scambio energetico, mentre la restante viene ceduta all’Enel”.

“Quelli adottati dal Comune di Monchio sono percorsi coraggiosi e destinati ad essere premiati – spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano -, perché nella competizione economica ha la Green Economy è opportunità per i territori: questa, infatti, si esprime nel rapporto sostenibile tra risorse economiche propriamente dette e le risorse naturali. Ultimamente ci si è convinti che le terre alte possano svolgere un valore aggiunto in un modello di sviluppo economico e industriale sempre più ‘green’. È auspicabile rinunciare ai finanziamenti a pioggia e costruire una ‘piattaforma’ nei confronti del governo centrale. In questo modello, il territorio realizza investimenti producendo benefici misurabili”.