Dopo le cooperative ortofrutticole, i caseifici e le cantine sociali, anche le cooperative di produzione lavoro aderenti a Confcooperative puntano sulle fonti energetiche alternative. L’esempio arriva dalla cooperativa Saca di Bologna, una delle più importanti aziende regionali nel trasporto di persone e merci; Saca è attiva anche a Modena (attraverso il consorzio Nuova Mobilità è socia di Herm, la srl che detiene il 49 per cento dell’Atcm).
Nei prossimi giorni su uno dei depositi della cooperativa a Bologna sarà installato un impianto fotovoltaico in pannelli policristallini realizzato da Power ESCo, cooperativa modenese di servizi energetici. L’impianto avrà una potenza totale di 84,44 Kwp, produrrà oltre 95 mila Kwh annui di energia pulita ed eviterà l’immissione in atmosfera di oltre 55 tonnellate di CO2 (anidride carbonica).
«Per l’impianto abbiamo investito oltre 250 mila euro – afferma Daniele Passini, presidente della Saca – Oltre al risparmio sulla bolletta energetica, questo intervento si incardina su una politica di sviluppo ecocompatibile iniziata già da anni con l’introduzione di furgoni bimodali ed elettrici e di pullman di linea a basso impatto ambientale (elettrici e a metano)». «Questo accordo è l’ennesima importante sinergia nel sistema Confcooperative – aggiunge Cristian Golinelli, presidente di Power e direttore di Confcooperative Modena – Sono già state compiute operazioni di questo tipo con altre cooperative di diversi settori produttivi e ne sono in programma altre. Il nostro movimento cooperativo sta investendo ingenti risorse in progetti che riguardano le fonti rinnovabili, – conclude Golinelli – con benefici ambientali ed economici significativi per tutta la comunità».