La manovra è sbagliata e insostenibile: senza una leale collaborazione tra Stato, Regioni ed enti locali il federalismo rimane una parola astratta.Legautonomie Emilia Romagna condivide pienamente il giudizio del Presidente regionale di Anci Emilia Romagna, Daniele Manca, in merito al documento sottoscritto tra il Governo, l’Anci e l’Upi. Quel documento non può in alcun modo essere scambiato per un accordo sulla manovra rispetto alla quale, il giudizio degli amministratori locali, rimane totalmente negativo. Naturalmente noi auspichiamo che gli impegni assunti dal Governo a futura memoria vengano rispettati (diversamente da quanto è avvenuto in passato, sull’Ici, sul trasferimento del Catasto, sui provvedimenti attuativi del federalismo fiscale ecc…). Intanto però dobbiamo constatare la blindatura di una manovra che, in molti punti, contraddice palesemente quegli impegni e che rimane squilibrata e insostenibile.
A fronte di tagli che aggravano un quadro reso già drammatico dalle regole del patto di stabilità agli enti locali viene promessa l’approvazione, entro il 31 luglio, del decreto legislativo in materia di entrate dei Comuni e, entro settembre, quello relativo alle entrate delle Province. Dunque i tagli di spesa, posti in modo assolutamente squilibrato a carico degli enti locali e delle Regioni rimangono e, per garantire il sistema dei servizi pubblici locali, Comuni e Province potranno fare ciò che il Governo nega di voler fare, mettere le mani in tasca ai cittadini. In questo modo la manovra non risolve alcun problema. Non affronta in modo strutturale la riduzione della spesa pubblica; non affronta in modo strutturale l’iniquità e l’inefficienza del sistema fiscale; non sostiene la coesione sociale e la ripresa economica.
Il documento sottoscritto dal Governo, dall’Anci e dall’Upi, oltre che assolutamente inefficace rispetto al segno e ai contenuti della manovra, sembra inoltre orientato a delineare un percorso sul federalismo che prescinde dalla leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. Addirittura sembra trasparire l’idea che gli effetti della manovra sui bilanci delle Regioni siano neutri rispetti ai servizi che gli enti locali erogano per i cittadini e per le imprese.
Vorrei ricordare che circa la metà dei 650 milioni di euro di tagli che il bilancio della Regione Emilia Romagna subirà per il 2011 e il 2012, corrispondono a trasferimenti ai bilanci dei Comuni e delle Province per l’erogazione di servizi quali il trasporto pubblico locale; gli asili nido; le case protette e i centri diurni ecc…
Per questo è necessario continuare la mobilitazione per correggere la manovra e per ristabilire rapporti di leale collaborazione non solo rispetto alla necessaria azione di risanamento della finanza pubblica ma anche per costruire un federalismo utile e responsabile.
(Enrico Campedelli, Sindaco di Carpi e Presidente di Legautonomie Emilia Romagna)