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Bologna: intervento del presidente di ATC Francesco Sutti sui cantieri Civis

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La tempistica di effettuazione dei cantieri Civis, che secondo alcuni esponenti politici sarebbe stata decisa da ATC in virtù di una “inaccettabile gestione privatistica”, è stabilita, come per ogni altro cantiere cittadino, dall’Amministrazione Comunale che, nell’ottica di contenere i disagi, ne ha previsto l’esecuzione nella stagione estiva, emettendo le relative ordinanze, atti che consentono ad ATC, soggetto attuatore del progetto Civis, di far aprire i cantieri.

Pur nelle difficoltà, la direzione dei lavori del Civis ha sempre operato tenendo in considerazione, al contempo, le esigenze dei cittadini e quelle delle imprese che lavorano nei cantieri: riteniamo, quindi, del tutto immotivata la richiesta di dimissioni che giunge da parte di chi dimentica che i lavori in centro erano previsti – e in forma ancor più impattante – già dagli albori del progetto-Civis.

In ATC siamo consapevoli che, in questa fase, i disagi siano forti per chi utilizza l’autobus, a dimostrazione dell’importanza che le vie del centro storico – tra cui via San Vitale – rivestono per il trasporto pubblico affinchè il cuore della città sia servito a dovere, come richiedono i cittadini e le attività commerciali. Come abbiamo sempre fatto, sia sul versante della direzione dei lavori, sia della gestione dell’esercizio dei mezzi, non smetteremo comunque di lavorare, d’intesa col Comune, alla ricerca di soluzioni che migliorino, per quanto possibile, la fruibilità del centro in questo periodo di cantieri.

Quanto al Civis, crediamo che non sia più il momento di mettere continuamente in discussione un’opera passata attraverso diverse Amministrazioni e Sovrintendenze – che hanno apportato modifiche esercitando la titolarità che competeva loro- e che è approvata e finanziata a tutti i livelli; è inutile demonizzare di volta in volta i cantieri che – come ha detto martedì il sub-commissario Formiglio – comportano senz’altro disagi, ma in molti casi sono relativi a lavori di rifacimento del fondo stradale che si sarebbero comunque resi necessari.

Tutto, poi, sarebbe visto, in un’ottica ben più costruttiva se, lasciate da parte argomentazioni non sempre serene sul Civis, si pensasse che si tratta di un veicolo a trazione elettrica, quindi totalmente ecocompatibile oltre che più silenzioso di un bus, che non andrà a sommarsi alle corse dei mezzi esistenti ma sostituirà i tratti est delle attuali linee 27 e 19. Un veicolo lungo 18,43 metri (poco di più degli attuali bus di 18 metri), largo 255 centimetri (esattamente quanto un autobus urbano snodato) ed alto 340 centimetri (6 in meno di un filobus snodato oggi in servizio sulla linea 13), con una massa a pieno carico di 30 tonnellate, solo due in più di un filobus snodato. In definitiva, un sistema che andrà ad inserirsi nel quadro di una rete filoviaria che, anche grazie agli sviluppi progettuali futuri, rappresenterà la spina dorsale del trasporto urbano della nostra città.

(Francesco Sutti)