La Federazione provinciale di Rifondazione Comunista esprime il proprio cordoglio ai famigliari di Deshir Tafa morto nella giornata di domenica scorsa in modo tragico sul proprio posto di lavoro in un’azienda agricola a Mirandola. Un operaio padre di famiglia con 3 figli morto di domenica, il giorno dedicato al riposo: è questa la tragica fotografia dell’ennesima morte, troppo simile alle migliaia di incidenti sul lavoro che al ritmo di 3 o 4 al giorno riempiono le cronache dal mondo del lavoro.
Ancora una volta dobbiamo dire basta morti sul lavoro! Siamo davanti all’ennesimo, inaccettabile, incidente sul lavoro e ci associamo all’auspicio della Flai Cgil affinché sia fatta chiarezza al più presto sulle esatte dinamiche dell’incidente e siano individuate tutte le responsabilità.
Resta ancora una volta aperto il nodo di come garantire nel nostro Paese la sicurezza sul lavoro, dato che siamo davanti all’ennesimo incidente mortale che colpisce l’agricoltura, uno dei settori in cui sono più frequenti le cosiddette morti bianche e che ogni anno miete vittime anche in provincia di Modena.
Ogni anno mediamente il 6% dei lavoratori italiani subisce un incidente sul lavoro. La battaglia sulla sicurezza è, quindi, una battaglia di civiltà perché è inaccettabile che si muoia di lavoro. La morte sul lavoro è un’emergenza nazionale e come tale dovrebbe essere affrontata da tutte le autorità. Peccato che il Governo ha pensato bene di abolire, su ordine di Confindustria, le normative più avanzate in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
(Stefano Lugli, Segretario Federazione PRC Modena)