Domenica 11 luglio a Carpi verrà ricordato il 66° anniversario dell’eccidio dei 67 prigionieri prelevati dal Campo di concentramento di Fossoli e fucilati dai nazisti al Poligono di tiro di Cibeno il 12 luglio 1944. Le celebrazioni si terranno sul luogo dell’eccidio dove sarà presente, insieme al Sindaco Enrico Campedelli e alle autorità cittadine, anche il Sindaco di Lecco Virginio Brivio, che pronuncerà poi il discorso ufficiale. La cerimonia sarà accompagnata dalla Banda cittadina.
Il programma della giornata, predisposto da Comune, Aned (Associazione nazionale ex deportati), Fondazione ex Campo di Fossoli e Comitato per la Memoria, prevede alle ore 10.30 il ritrovo delle autorità dei familiari e dei cittadini al Poligono di tiro, alle ore 10.45 i riti religiosi e a seguire gli interventi di Campedelli e Brivio.
In occasione della commemorazione del 66esimo anniversario dell’eccidio la Fondazione ex Campo di Fossoli e il Comune di Carpi propongono A noi fu dato in sorte questo tempo:1938-1947, mostra visitabile nella baracca recuperata dell’ex Campo di Concentramento proprio fino a domenica 11, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Domenica sarà inoltre possibile visitare anche il Museo Monumento al Deportato di Palazzo dei Pio (orari 10/13-15/19).
L’eccidio di Cibeno
La sera dell’11 luglio 1944, il sottufficiale delle SS Haage legge l’elenco dei 70 prigionieri del campo di Fossoli destinati – dice Haage – “al trasferimento al nord”. Il mattino seguente tre autocarri, in tre scaglioni, portano invece i prigionieri al Poligono di tiro di Cibeno dove, pare per rappresaglia (ma i motivi veri dell’eccidio non sono mai stati chiariti) saranno fucilati il giorno successivo. Due condannati riescono a fuggire. Un altro prigioniero è graziato sul luogo dell’esecuzione. Quasi un anno dopo, il 17 e il 18 maggio 1945, vengono esumati i cadaveri delle vittime dell’eccidio, riconosciute o dai parenti o grazie ai documenti che portavano addosso. A Cibeno furono uccise persone di tutte le età e condizioni sociali, di 27 differenti province italiane: un gruppo di fucilati, proveniente soprattutto dal milanese, aveva alle spalle esperienze politiche significative e di diversa matrice.