Saranno nei prossimi giorni in distribuzione le copie della Costituzione italiana e dello Statuto della città che il Comune di Carpi, già da alcuni anni, invia alle ragazze e ai ragazzi residenti in città in occasione del compimento della maggiore età. L’iniziativa, nata tempo fa su impulso della Presidenza del Consiglio comunale, intende fare entrare in tutte le case la carta fondamentale del nostro paese, per farla conoscere ai giovani carpigiani, tra l’altro in un momento in cui si discute molto della Costituzione e della sua attualità.
Alleghiamo il testo della nuova prefazione alla Costituzione, scritto dal Sindaco di Carpi Enrico Campedelli e dal Presidente del Consiglio comunale Giovanni Taurasi.
“L’Italia uscì dalla Seconda guerra mondiale segnata da lutti e dolori, avendo subito danni ingenti dal punto di vista economico e materiale, alle prese con emergenze sociali e problemi di ordine pubblico, priva di un sistema politico di riferimento e con istituzioni screditate. Nel centro-nord del paese si era combattuto un aspro conflitto tra il movimento partigiano di liberazione, sostenuto dalle forze alleate che da sud risalivano la penisola italiana, e l’alleanza tra nazisti e fascisti, responsabili di stragi e rappresaglie efferate anche contro donne e bambini. All’indomani della liberazione, gli italiani desideravano lasciarsi alle spalle la dittatura ventennale, le privazioni e le sofferenze della guerra e i tragici avvenimenti successivi all’8 settembre 1943. Nutrivano grandi speranze per la nuova fase democratica che si apriva e la classe dirigente del dopoguerra aveva il compito di interpretare le loro istanze di cambiamento e le loro aspirazioni sociali e democratiche. In seguito al voto del 2 giugno 1946, che portò alla scelta repubblicana e all’istituzione dell’Assemblea Costituente, venne redatta la Costituzione che entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Essa fu il prodotto di un compromesso di alto profilo tra le diverse culture politiche antifasciste del tempo (cattolici, marxisti, liberali), nonché tra èlite economiche e mondo del lavoro; un patto politico e sociale tra forze e culture politiche molto diverse, che avevano trovato uno straordinario punto di sintesi su valori condivisi e democratici appartenenti al sentire comune della società italiana. La solidità del patto costituzionale consentì alla Carta di resistere alla temperie politiche della nostra storia repubblicana e ancora oggi, benché aggiornata con alcune opportune modifiche, la Costituzione è la legge fondamentale della nostra Repubblica”.
“A uno sguardo distratto la Costituzione si presenta come un elenco di principi, diritti e doveri, ordinamenti, norme. Se la si osserva più approfonditamente si scorgono proprio i valori di fondo su cui si basano quei principi che affondano le loro radici nella lotta di Resistenza: libertà, uguaglianza, solidarietà. Ma solo traducendo gli articoli che la compongono in questioni concrete ci si accorge di quanto la Costituzione accompagni la vita quotidiana di ciascuno di noi e se ne apprezza integralmente il valore. La vita civile, sociale, politica, economica e professionale della nostra comunità, così come quella di ogni donna, uomo, anziano o bambino che vive in Italia, si svolge nel solco di ciò che è scritto nella Carta Costituzionale. A scuola, al lavoro, in famiglia, tra amici, negli ospedali, nelle università, nei rapporti con gli altri, ovunque e in ogni situazione c’è un momento nel quale si concretizza un articolo della Costituzione. C’è un momento nel quale un diritto o un dovere sancito nella Carta viene rispettato, che si tratti di lavoro, libertà d’impresa, libertà o uguaglianza dei cittadini, laicità, integrazione culturale, pari opportunità, libertà religiosa, legalità, tutela dell’ambiente; ma purtroppo c’è anche un momento nel quale un diritto rischia di essere negato o un dovere di essere aggirato. Per evitare ciò è compito di ognuno di noi far vivere la Carta nel presente e rinnovarne il messaggio, rispettando i doveri e garantendo i diritti che essa prescrive. Con tutti gli aggiornamenti e i correttivi, che sono sempre possibili all’interno dei percorsi di riforma previsti, i valori e i principi alla base della Costituzione devono però restare immutati. Leggendola ritroviamo le risposte ai problemi di oggi. È stata la bussola che ha guidato l’Italia repubblicana e possiede quel patrimonio di valori e ideali in grado di consentire al nostro paese di affrontare il futuro, nel contesto dell’Unione europea e della società globale”.