“Un cantiere aperto, oltre che spazio deputato per l’esposizione”. Così Marco Pierini, 44 anni, senese, nuovo direttore della Galleria civica di Modena, immagina l’istituto che dal 1959 organizza mostre, conferenze e giornate di studio su temi e protagonisti dell’arte contemporanea.
Non solo mostre dunque, ma anche “conferenze, letture di scrittori, spettacoli di compagnie teatrali e di danza, performance e concerti. Il tutto registrato in modo integrale così da incrementare un archivio anche per trasmissioni audio e video”, spiega Pierini. “E il sito internet della Galleria, oltre che uno strumento sempre ricco di novità e informazioni, diventerà, opportunamente potenziato, un archivio con testi e immagini di quanto sarà realizzato”.
Gli eventi collaterali, collegati all’attività espositiva o programmati in maniera autonoma, dovranno rivolgersi anche a un pubblico diverso da quello abituale. Si continuerà dunque a prestare attenzione all’attività didattica rivolta a bambini e ragazzi, mentre per il pubblico adulto il nuovo direttore pensa a “lezioni frontali, visite guidate alle mostre in corso e alle collezioni oltre che agli studi degli artisti”. Pierini ha progetti anche per l’attività editoriale, sia quella tradizionale, sia quella relativa alla produzione di Cd audio e Dvd. Saranno coinvolti filosofi, letterati, scrittori e altri esponenti della cultura italiana e internazionale.
Per quanto riguarda l’attività espositiva, nell’idea del nuovo direttore “le mostre tematiche saranno la spina dorsale della programmazione”, mentre almeno una volta all’anno sarà organizzata “una mostra personale, in modo da instaurare un dialogo diretto con la poetica di un solo autore”.
Mostre collettive e “project room dedicate” daranno conto dello stato della ricerca artistica a Modena e in provincia. Pierini, infatti, intende offrire “agli artisti legati al territorio – con spiccata predilezione per le giovani generazioni – la possibilità di esporre, produrre nuovi lavori, confrontarsi con artisti di generazioni e provenienze diverse”.
“Area Progetto”, il programma di esposizione e produzione di opere appositamente realizzate per gli ambienti che conducono alla sala grande di Palazzo santa Margherita, offrirà, nelle intenzioni del neo direttore, “ulteriori occasioni per le generazioni più giovani così da promuovere gli artisti del territorio anche fuori dai confini regionali”.
E, ancora, obiettivo puntato sul progetto “Per una ricerca artistica sul Novecento a Modena” in cui, afferma Pierini, “è necessario che la Galleria civica sia pienamente coinvolta”.
Nelle linee progettuali dell’ex responsabile del Centro d’arte Sms contemporanea di Siena ci sono anche coproduzione e circuitazione delle esposizioni e attenzione al patrimonio delle collezioni “dal quale si potrà attingere in occasione di collettive o tematiche o addirittura dal quale si potrà partire per costruire nuovi concept di mostre”.
La Commissione giudicatrice ha ritenuto pienamente adeguata la candidatura di Marco Pierini apprezzando, in particolare, l’impostazione generale e l’idea che la Galleria Civica di Modena debba “costantemente mirare a mantenere un livello ‘alto’ nelle fasi di studio, progettazione, ricerca, riflessione, elaborazione, e – allo stesso tempo – rafforzare la propria vocazione ‘popolare’, perseguendo un’efficace opera di divulgazione e di apertura, che renda i linguaggi della contemporaneità meno ostici a chi vi si accosti per la prima volta o a chi ne abbia una visione solo parziale”.
Particolarmente equilibrata è stata ritenuta l’articolazione delle proposte, “attente a coniugare attività e identità consolidate della Galleria civica, con una sua proiezione, anche innovativa, verso l’esterno”. Il progetto, inoltre, è stato apprezzato per l’originalità della proposta di “commissionare la produzione di opere ‘site specific’ ad artisti invitati appositamente a risiedere per brevi periodi a Modena, cui verrà richiesto di realizzare ‘opere a Km Zero’, ovvero avvalendosi dell’ausilio di produttori locali”.
Infine, la proposta culturale di Pierini è stata scelta “per la particolare sensibilità alla valorizzazione delle collezioni così da riposizionare la Galleria civica come centro attivo e propositivo nell’ambito delle realtà museali italiane, con conseguente valorizzazione dell’immagine della città”.